In periodi di crisi economica è opportuno considerare bene quale strada prendere in ambito lavorativo. Ci possono infatti essere campi ormai saturi dal punto di vista della domanda e professioni di nicchia che ancora riservano interessanti opportunità di lavoro. Una di queste professioni potrebbe essere quella del tecnologo dell’ industria meccanica. Si tratta di una professione che permette di raggiungere determinati obiettivi professionali e che può offrire interessanti opportunità di carriera a chi la svolge.
Il tecnologo dell’ industria meccanica è un professionista che può lavorare sia all’ interno di ditte specializzate che di aziende di diverso settore, come ad esempio quelle che si occupano di manufatti di tipo siderurgico, della produzione industriale di manufatti dell’industria elettrica e di quella meccanica.
Per capire cosa fa nel corso della sua giornata di lavoro il tecnologo meccanico possiamo affermare che il suo compito principale è quello di progettare le macchine e le grandi strutture che servono per la valorizzazione dei processi produttivi.
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Ma quale è la formazione specifica che serve ad una persona che deve svolgere questo compito? Quali sono gli studi da preferire e quali i percorsi di lavoro e le esperienze di lavoro da scegliere?
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In questa breve guida abbiamo raccolto tutti i consigli e tutte le indicazioni per coloro che vogliono perseguire questa carriera. Ecco come diventare un tecnologo dell’industria meccanica.
Come diventare tecnologo dell’industria meccanica
Per poter arrivare a svolgere il compito di tecnologo dell’industria meccanica si avranno bisogno di numerose competenze di diverso tipo, molte delle quali trasmesse attraverso una alta formazione. Tra queste, ad esempio, quelle di tipo informatico potranno essere acquisite per mezzo di corsi, ma saranno necessarie anche competenze di tipo universitario in alcune materie specifiche.
Per iniziare si dovrà quindi conseguire un diploma di scuola superiore che consenta l’accesso all’università e successivamente, all’università, si dovrà ad esempio preferire una facoltà come quella di tecnologie meccaniche oppure di ingegneria meccanica.
Una volta completata la propria formazione universitaria si dovrà svolgere un tirocinio. Questo percorso dovrà essere completato con un esame finale che prevede il superamento di una parte teorica e una pratica. Entrambe verranno valutate attraverso un esame finale.
Anche l’esperienza gioca un ruolo fondamentale in questo tipo di professione. Per quanto riguarda le aree di interesse, queste possono essere molto varie, come ad esempio vi sono quella della contabilità aziendale, quella della pianificazione, della quella dell’analisi del lavoro svolto e quella del rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro.
Saranno richieste anche alcune abilità informatiche. A seconda del tipo di azienda in cui si andrà a lavorare si avrà poi la possibilità di diventare esperto in un particolare settore. Finita la parte teorica si potrà svolgere un tirocinio presso un’azienda convenzionata della durata di due anni, all’interno dei quali si prenderà più confidenza con gli strumenti del mestiere. Anche al termine del tirocinio si sostiene un esame diviso in due parti, una parte teorica e una pratica. Durante la propria carriera è sempre consigliabile svolgere seminari di approfondimento per rimanere aggiornati su tecniche e tecnologie utilizzate nei sistemi produttivi.