Tra gli animali da compagnia è possibile scegliere anche i volatili esotici, per i quali esistono degli specifici esperti che si occupano della loro salute e del loro benessere. Si tratta dei professionisti che svolgono la professione di veterinario aviario, e che si dedicano con passione e con amore alla cura e alla alimentazione degli uccelli che provengono dalle zone più lontane del globo.
Il veterinario aviario è un particolare tipo di medico degli animali che ha conseguito un ulteriore titolo di specializzazione, che gli consente di dedicarsi agli uccelli e in particolare a quelli provenienti da posti esotici, come pappagalli, parrocchetti, ara e così via.
Per diventare un veterinario aviario è necessario compiere un percorso di studi ben definito, per nulla semplice, e dalla considerevole durata, ma che con costanza e determinazione si potrà completare e si potrà raggiungere il traguardo professionale sperato, come in molte altre professioni.
> Come diventare radiologo veterinario
È necessario avere, per compierlo, una grande predisposizione verso gli animali di cui ci si dovrà prendere cura, e se siete interessati a capire come fare per arrivare a lavorare come veterinari aviari in questa piccola guida abbiamo raccolto tutte le informazioni e i consigli necessari per farlo. Ecco cosa potete fare e quali sono i percorsi da scegliere.
> Veterinario: chi è e che cosa fa
Come diventare veterinario aviario
Per diventare veterinario aviario è necessario avere conseguito il diploma di scuola media superiore e in seguito scegliere la facoltà di medicina veterinaria all’università, per diventare come prima cosa un veterinario generico. Questo corso di studi è organizzato in cinque anni e prevede l’ obbligo di frequenza. La strategia per superare indenni la vita universitaria comprende il superare nel migliore dei modi ogni anno accademico e nel compiere nel più veloce dei tempi gli anni di università, i cui primi 4 sono comuni per tutti, mentre nel corso del quinto anno si frequenteranno i moduli professionalizzanti.
Questi moduli prevedono circa 650 ore di lezione, di cui il 40 per cento è dedicato alla pratica. Alla fine del quinto anno si discute la tesi e in seguito alla cui discussione si avrà accesso all’ esame di stato di abilitazione per veterinari.
L’ esame statale di abilitazione alla professione richiede una grande preparazione e il superamento di 4 prove in totale, quella di clinica medica, quella di clinica chirurgica e ostetrica, zootecnia 1 e 2, e infine quella sulle derrate alimentari di origine animale. Tutte queste tre prove prevedono un processo in tre fasi, dette fase di ispezione, diagnosi e terapia, tranne l’ ultima, in cui si controllano i derivati e gli animali macellati.
Una volta sostenuto e superato questo esame di abilitazione si dovrà frequentare un corso triennale di specializzazione con accesso a numero chiuso, per iscriversi alla Sivae, la società italiana veterinari per animali esotici. Si potrà così partecipare a convegni e conferenze e conoscere colleghi e esperti provenienti da tutto il mondo.
In seguito si dovrà decidere se lavorare come veterinario libero professionista o collaborare con delle cliniche veterinarie come dipendente. Anche nel corso della vita si potranno continuare a compiere viaggi di aggiornamento e studi.