Le regole per l’ottenimento di un prestito dalle banche stanno per cambiare. È quanto emerso nel corso di un recente convegno organizzato da Intesa Sanpaolo, nel quale è stato evidenziato come assumerà un maggior valore il peso della concretezza della realtà aziendale rispetto alla correttezza dei documenti cartacei, e come la storia dell’imprenditore prevarrà sul bilancio cartaceo, e come dal business plan si passerà alla componente andamentale.
“Insomma” – affermava il quotidiano Italia Oggi, che del convegno è stato anche co-organizzatore – “le banche stanno cominciando a rendersi conto che dare soldi a chi è capace di presentare una montagna di documenti ben fatti, non sempre assicura la restituzione. Intesa Sanpaolo è forse la prima banca che ne ha preso seriamente atto e ha deciso di rivoluzionare i meccanismi di attribuzione del rating. Soprattutto per le piccole e medie imprese, la documentazione cartacea peserà meno del 20 per cento (e più le dimensioni sono ridotte, meno attenzione sarà dedicata ai bilanci). Al primo posto si è deciso di mettere la storia dell’imprenditore, la sua capacità, dimostrata, di rispettare impegni e pagamenti. Quello che ha saputo costruire, la solidità patrimoniale. Ma anche la sua disponibilità ad un maggior coinvolgimento di tutto il suo patrimonio con la banca che gli fa credito”.
Per questo e altri motivi, prosegue, ai direttori della filiale è stato domandato di “uscire più spesso dal loro ufficio, e andare a toccare con mano le realtà produttive. Evitare di trasformare le persone in numeri. Il cambiamento dei meccanismi di valutazione, che Intesa Sanpaolo ha già avviato da qualche mese, ha portato a migliorar il rating del 50% delle aziende clienti. Nel 35% dei casi, invece, i rating sono peggiorati. Si tratta insomma di una vera e propria rivoluzione che, proprio per questo, avrà bisogno ancora di un po’ i tempo prima di essere assimilato da tutte le filiali della banca”.