La transizione ecologica è indubbiamente molto importante ed è un aspetto di cui si sta parlando tantissimo nel corso degli ultimi tempi e, in modo particolare, durante gli ultimi giorni. Scendendo un po’ più nello specifico, bisogna mettere in evidenza come si sia deciso di analizzare la questione anche da un punto di vista molto più vicino al mondo del lavoro.
Insomma, che transizione ecologica sia, ma a patto di non lasciare per strada un numero eccessivo di posti di lavoro. Le previsioni, in modo particolare nel comparto auto, sono piuttosto chiare, ma al tempo stesso anche decisamente allarmanti. La preoccupazione non fa che aumentare ogni giorno che passa, dal momento che solamente entro i confini della regione Lombardia si stima che ci sia il rischio di perdere il posto di lavoro per circa 20 mila persone. Si tratta di uno scenario che si dovrà evitare a tutti i costi, anche per via del fatto che, come è già stato dimostrato, se si blocca la Lombardia, il rischio è che, a cascata, possa bloccarsi un po’ tutto il resto del Paese.
Una visione molto aspra e dai contorni nudi e crudi, che è stata raccontata dall’assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia, ovvero Guido Guidesi. L’assessore ha voluto prendere spunto da tutte quelle statistiche che sono state messe a disposizione da parte del Comitato Interministeriale per la Transizione Ecologica in relazione alla filiera automotive.
Infatti, da pochissimo tempo è stata svelata la data di scadenza, pari al 2035, per quanto riguarda la proposta sul mercato di veicoli dotati e spinti da un propulsore a combustione. Da qui, il grido di allarme di Guidesi, che sostiene come sia fondamentale ovviamente favorire la transizione green, ma anche prestare attenzione a non mandare tutto il comparto auto con le gambe all’aria.
Gli imprenditori dell’automotive sono stati citati più di una volta da parte dell’assessore nella sua dura presa di posizione, mettendo in evidenza un forte stato di preoccupazione. È chiaro che anche Regione Lombardia ha tutta l’intenzione di raggiungere determinati obiettivi a livello di transizione ecologica, ma quello che non condivide sono le modalità per arrivare a tale scopo.
Insomma, secondo l’assessore è necessario puntare molto di più sulla neutralità tecnologica, base fondamentale per fare in modo che vengano adeguatamente protette sia le aziende che attualmente operano sul mercato, ma anche i relativi occupati. La tutela nei confronti dell’ambiente, infatti, deve andare di pari passo con la tutela del mondo del lavoro, altrimenti, secondo l’assessore di Regione Lombardia, il futuro non avrà ragione d’esistere.