Lo scorso 28 ottobre la CISL della Lombardia in una conferenza pubblica ha reso noto i risultati degli accordi nazionali in deroga sottoscritti da FIM, FIOM e UILM nelle medie-grandi industrie metalmeccaniche lombarde.
Il dato più importante è la partecipazione della FIOM. In effetti, da una parte il sindacato di categoria della CGIL si rifiuta di sottoscrivere lo stesso accordo a Pomigliano D’Arco e, dall’altra, partecipa attivamente alla risoluzione di vertenze lombarde tanto ad arrivare a siglare accordi in deroga.
Di certo, il nuovo segretario generale della CGIL, Susanna Camuso, non può non tenerne conto: due pesi e due misure.
Secondo i dati diffusi si scopre che sono stati sottoscritti, da parte delle tre organizzazioni sindacali, 46 accordi in deroga con il coinvolgimento di 32.215 lavoratori.
Il caso più importante per via dei numeri coinvolti è quello del gruppo Mercegaglia. In effetti, l’accordo in vigore dal 2009 vede coinvolti circa 6000 lavoratori ed è stato siglato da FIM, FIOM e UILM. Il testo sottoscritto prevede l’utilizzo dell’orario plurisettimanale (sessanta ore) e 60 ore di ferie per evitare la cassa integrazione.
Alla Novelis Italia SpA un accordo del 2001 sottoscritto dalla RSU di FIM, FIOM e UILM si prevede, al contrario, l’introduzione di 21 turni settimanali per l’uso degli impianti con il riposo a scorrimento ed è prevista la sperimentazione del 6×6 su alcune linee di produzione.
Non solo, lo stesso accordo prevede (Pieve, ex Alcan) la regolamentazione dello sciopero a garanzia del funzionamento degli impianti e il suo accorpamento. L’intesa prevede anche il preavviso dello sciopero.
Alla Ingersol Rand Vignate è previsto l’aumento degli straordinari esenti da informazione preventiva con l’intesa su 16 sabato lavoratovi. L’accordo coinvolge 450 lavoratori ed è stato sottoscritto nel 2003 dalla RSU di FIM, FIOM e UILM.
Alla Marsilli & Co. di Cremona e Varese, l’accordo sottoscritto nel 2009 dalla RSU di FIM e FIOM, si prevede la sospensione del diritto alla maturazione dei PAR (permessi aziendali retribuiti) fino a tutto il 2010. Non solo, l’accordo prevede anche la riduzione della retribuzione lorda mensile fino al 20% e fino a totale concorrenza tutti gli integrativi aziendali disponibili, compresi superminimi. È stata previsra anche la sospensione del PDR e quota parte 14° per tutto il 2009 e 2010.