La capacità di acquisto dei lavoratori italiani sono al palo; o meglio, sono tornate a livelli di dieci anni fa con un pesante carico fiscale che contribuisce a ridurre la sua capacità di spesa.
Infatti, in base alle fonti Istat, le retribuzioni contrattuali orarie a luglio restano ferme su giugno mentre salgono dell’1,5% su base annua con un livello d’inflazione annuo dello stesso mese pari a +3,1% con una differenza di 1,6 punti percentuali. Sul fronte dei contratti collettivi da rinnovare la CISL ricorda che a luglio di quest’anno i mesi di attesa per i lavoratori con il contratto scaduto sono in media 31,6 in deciso aumento rispetto al luglio 2011 (19,4).
Sempre secondo i dati CISL, a luglio risultano in attesa di rinnovo 35 accordi contrattuali, di cui 16 appartenenti alla pubblica amministrazione, relativi a circa 3,9 milioni di dipendenti.
La CISL chiede a questo punto un deciso intervento al fine di modificare l’attuale scenario preferendo un nuova sistema in grado di offrire maggiori opportunità per le imprese e per i lavoratori attraverso un nuovo sistema partecipativo.
A questo proposito, il segretario generale confederale della CISL, Raffaele Bonanni, attraverso le pagine del Il Messaggero ha sottolineato la disponibilità manifestata dal Ministro del Lavoro sulla compartecipazione dei dipendenti agli utili di impresa
So che il Parlamento a larghissima maggioranza ha impegnato il governo a varare un provvedimento entro fine anno che definisca un sistema partecipativo per attuare quanto previsto dall’articolo 46 della Costituzione. Speriamo che nei prossimi incontri con le parti sociali il governo entri nel merito, non solo con i sindacati ma anche con le imprese
Non solo, per il massimo esponente della CISL, è necessario partire
dal ripristino dell’incentivazione fiscale sui premi di produttività. È assurdo che l’unico, dico l’unico, strumento per sostenere la produttività sia stato depotenziato. Il nostro mercato, caricato di tasse è asfittico. Dobbiamo abbassarle. Perché le imprese possono essere anche superproduttive al proprio interno ma poi non ce la fanno a smaltire la produzione e sono obbligate a rallentare
È anche necessario, sempre per Bonanni, intervenire sulla pubblica amministrazione accorpando i piccoli comuni ed eliminando le municipalizzate che offrono pessimi servizi con un costo davvero eccessivo.