La Festa del Lavoro è stata l’occasione di mettere in evidenza le posizioni dei sindacati di tutti i Paesi europei. Per la Confederazione Internazionale dei Sindacati i Governi devono modificare la propria posizione allo scopo di favorire una ripresa equa e sostenibile; in effetti, l’attuale contesto economico ha mostrato i pericoli nella finanziarizzazione, nell’asservimento dell’economia reale alla finanza e nella crescente disuguaglianza degli ultimi venti anni.
A questo proposito la Confederazione Internazionale dei Sindacati (CSI-ITUC) e Federazioni Sindacali Mondiali (Global Unions) hanno ribadito la loro critica in una politica economica priva di spinte in avanti ma, al contrario, è ormai il momento di definire una regolamentazione globale dei mercati finanziari per ridurre il loro ruolo di dominio sull’economia mondiale e ripristinarli come supporto degli investimenti produttivi per soddisfare le esigenze sociali.
Non solo, è anche necessario mettere a punto un piano di azioni urgenti per occupazione e ripresa, con particolare attenzione alla disoccupazione giovanile, al fine di creare buona, sicura occupazione.
Una politica economica non può non considerare il ruolo fondamentale della formazione e dell’istruzione: strumenti che possono assicurare una generazione pluriennale di posti di lavoro di buon livello e sostenibili, oltre a costituire un elemento importante della lotta all’ineguaglianza e alla povertà.
La nostra maggiore centrale sindacale, CGIL, ha deciso di riprendere le osservazioni delle centrali sindacali internazionali perché possono dare un serio contributo alla definizione di una politica aconomica orientata alla crescita.
Infatti, la crescita economica può essere aiutata grazie alla green jobs insieme ad una tassazione equa che generi maggiore entrate dai gruppi e dalle aziende con reddito superiore, combatta la frode e l’evasione fiscale, elimini qualsiasi scappatoia e dia un giro di vite ai paradisi fiscali.
La cosa che sponsorizza con maggiore vigore la CGIL è la proposta di introdurre una Tassa sulla Transazioni Finanziarie per impedire rapide transazioni finanziarie, rendendo i mercati finanziari più stabili e meno pericolosi, generando, allo stesso tempo, entrate importanti.
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