Un’anticipazione interessante era arrivata già nel corso dell’ultima riunione del Consiglio dei Ministri da parte di Giorgia Meloni. Stiamo parlando del decreto lavoro, il cui lancio potrebbe andare a rimpolpare le buste paga dei dipendenti che percepiscono un reddito basso, attuando nuovamente un taglio del cuneo fiscale.
L’obiettivo, come è stato messo in evidenza dalla stessa Meloni, è stato quello di fare un gesto simbolico, ovvero di riunire i ministri proprio nel giorno in cui si festeggia la Festa del Lavoro. Un segnale, secondo quanto è stato riportato dall’esecutivo, per mettere in evidenza la volontà di giungere al varo del nuovo decreto lavoro il prima possibile.
Il bottino di questa partita è particolarmente interessante, dal momento che si parla di circa tre miliardi e mezzo di euro, come è stato messo in evidenza dalle nuove stime che sono state realizzate in merito al pil e al deficit che si trovano nel Def.
Dopo che arriverà l’ok del Parlamento, il cui voto è previsto per il prossimo 27 aprile, ecco che l’esecutivo potrà andare avanti con l’iter normativo del decreto-legge che dovrebbe portare in dote un altro punto di riduzione dei contributi. Lo scopo finale è quello di raggiungere l’obiettivo della legislatura, che prevede una riduzione di cinque punti.
In questo nuovo decreto lavoro ci saranno anche le novità legate alla correzione del decreto Dignità che è stato lanciato dal primo esecutivo Conte, oltre che la revisione del Reddito di cittadinanza. A partire dal primo gennaio del prossimo anno, verrà introdotta la Garanzia per l’inclusione, che è stata prevista per le famiglie in cui è presente quantomeno un disabile, oppure un minore o un soggetto che ha già compiuto 60 anni o chi percepisce un assegno di invalidità civile.
Si tratta di un provvedimento che porta in dote al massimo 6 mila euro all’anno, quindi con un’agevolazione mensile pari a 500 euro, che può ricevere un’integrazione fino al massimo di 3360 euro, altri 280 euro al mese, a mo’ di contributo per sostenere il pagamento dell’affitto.
Questa agevolazione verrà rilasciata per un periodo pari a 18 mesi. In seguito, verrà sospesa per un mese e poi potrà ricominciare per un altro anno. Il decreto lavoro dovrebbe prevedere anche la Prestazione di accompagnamento al lavoro per tutti coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza che, al termine dei sette mesi previsti per il sussidio, hanno siglato un’intesa per il lavoro e sono finiti nelle liste di programmi di politica attiva. La richiesta si può effettuare ad partire dal prossimo primo settembre.