Pesante considerazione della CGIA di Mestre che ha posto in evidenza un dato allarmante: le famiglie italiane sono sempre più povere visto che il loro reddito medio è sceso ai valori di dieci anni fa. Una situazione da non trascurare; infatti, la CGIA di Mestre denuncia che il livello dei risparmi è sceso del 26% contro un aumento della spesa per i consumi finali, al lordo dell’inflazione, del 4%.
L’Ufficio Studi della CGIA di Mestre ha posto in evidenza questi dati che sono allarmanti perché danno una visione drammatica della situazione: più tasse e meno capacità di spesa inducono gravi problemi sul commercio e sull’artigianato.
Il segretario della locale associazione non ha perso l’occasione per richiamare le parti sociali a confrontarsi sul tema
E’ indubbio che questi dati medi non ci consentono di individuare con precisione le tipologie familiari più colpite da questa grave situazione economica. Tuttavia, a subire maggiormente i contraccolpi della crisi sono state le famiglie numerose con minori a carico, quelle monoreddito e quelle che purtroppo hanno subito la perdita del posto di lavoro di almeno un componente. Appare evidente che la poca propensione ai consumi delle famiglie italiane non può non preoccupare anche i lavoratori autonomi, in particolar modo artigiani e piccoli commercianti. Se le famiglie continueranno a spendere con il contagocce, per queste attività economiche l’uscita dalla crisi è destinata ad allontanarsi
L’Ufficio Studi della CGIA di Mestre ha fotografato l’andamento della spesa nel tempo visto che
Tra il 2008 ed il 2011 la spesa delle famiglie italiane è aumentata del 4%, attestandosi sui 962,6 miliardi di euro. Per contro, i risparmi hanno subito una caduta verticale del 26,4%, scendendo a quota 93,5 miliardi di euro, mentre il reddito disponibile è rimasto pressocché uguale (+0,3%). Male, infine, il risultato emerso dall’andamento del potere d’acquisto che in questo quadriennio è sceso del 3,7%. L’inflazione, sempre tra il 2008 ed il 2011, ha fatto segnare un +5,2%