È sempre più difficile trovare un posto di lavoro e, di sicuro, le cose si complicano se il disoccupato è un disabile.
Ora, con il provvedimento legislativo di agosto, la legge 68/1999 rischia di diventare un lontano ricordo.
In effetti, l’articolo 5 della legge n. 126 del 3 agosto 2010 ha sottratto ai disabili posti di lavoro, legge n. 68 del 1999, a vantaggio di altre categorie estendendo la quota di riserva anche agli orfani ed i superstiti delle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata.
Le critiche alla legge n. 126 arrivano dalla quasi totalità delle associazioni a difesa dei disabili, così come dal sindacato.
Per il comitato genitori dei giovani disabili psichici la legge del 3 agosto penalizza soprattutto i disabili psichici dove la quota del 7% per l’unica possibilità per entrare nel mondo del lavoro.
Il governo rischia di creare una guerra tra deboli
A denunciarlo è la responsabile dell’Ufficio politiche disabilità della CGIL Nazionale, Nina Daita.
Secondo la dirigente sindacale
la situazione è aggravata dal fatto che a febbraio saranno pubblicati i bandi d’assunzione obbligatoria per il pubblico impiego, ed il rischio è che le persone con disabilità vedano sottrarsi la propria quota di lavoratori
La CGIL chiede con forza che venga ripristinato il 7% dei posti riservati alle persone con disabilità.
Le cifre dei disoccupati disabili sono molto preoccupanti. In effetti, secondo la CGIL la percentuale di disoccupati tra i disabili ha ormai raggiunto il 40%.
Tre parlamentari del partito democratico – Luciana Pedoto della Commissione Affari sociali, Augusto Battaglia e Amalia Schirru – hanno presentato una misura correttiva alla legge 126 che riporti al rispetto integrale della legge 68, che prevede già una quota per l’inserimento lavorativo delle persone disabili negli enti pubblici.
In particolare Amalia Schirru è la prima firmataria della legge di modifica della legge 126 del 2010.
I tre parlamentari ricordano che se non verrà modificata la norma si perderanno, in un solo anno, migliaia di posti di lavoro in tutta Italia.
Non solo, sempre secondo i rappresentati del partito democratico, gli uffici di collocamento stanno dando disposizioni che bloccano il collocamento delle persone disabili.