Anche se gli istituti INPDAP ed ENPALS sono stati definitivamente soppressi (con attività incorporate all’interno delle strutture INPS) le domande sulle prestazioni di pensione vanno comunque presentate secondo le consuete modalità. La legge 214/2011, che ha abolito i due istituti, non apporta pertanto significative novità in merito alla richiesta delle prestazioni pensionistiche e previdenziali per il 2012.
Gli iscritti INPDAP ed ENPALS dovranno pertanto rivolgersi presso le rispettive strutture territoriali. Per quanto riguarda l’INPDAP, a spiegare passo dopo passo quali sono i cambiamenti dopo l’incorporazione delle attività in INPS, è la circolare 37 del 14 marzo 2012 da parte dello stesso Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, che disciplina il riconoscimento dell’equo indennizzo e delle pensioni privilegiate, i requisiti per il diritto alla pensione di vecchiaia e alla pensione anticipata.
Per quanto invece concerne gli iscritti ENPALS, a disciplinare l’aspetto è la circolare n. 36 del 14 marzo 2012, dove vengono comunicate le nuove disposizioni, con particolare riferimento alle possibilità di accesso (pensione di vecchiaia e pensione anticipata) relativa alle prestazioni introdotte dalla norma.
Attraverso tali circolari l’INPS cerca di ridurre il pregiudizio degli iscritti INPDAP e ENPALS, che lamentano una scarsa sinergia tra i provvedimenti normativi. La legge 214 di conversione del decreto legge 6 dicembre 2011 n. 201 ha di fatti prescritto la soppressione INPDAP ed ENPALS da 1 gennaio 2012, attribuendo le relative funzioni all’INPS, che succede in tutti i rapporti attivi e passivi. Tuttavia nel frattempo non sono arrivate le indicazioni e i decreti interministeriali utili per sancire la modifica delle domande di prestazioni, che pertanto sono presentate, in continuità con il passato, secondo le ben note modalità.
In attesa della nascita della SUPER INPS, pertanto, niente cambia in merito alla presentazione delle domande di pensione INPDAP ed ENPALS 2012.
► LA FINE DI INPDAP ED ENPALS A VANTAGGIO DELL’INPS, LE PERPLESSITA’ DELLA CGIL