La Regione Lombardia, tenendo conto dei tagli che sono stati imposti al livello di Governo centrale con l’ultima manovra finanziaria, ha messo a punto una revisione della Dote Scuola 2011-12, quella che sarà assegnata alle famiglie aventi i requisiti a partire dal prossimo anno scolastico, mentre nulla cambia per gli aiuti alle famiglie concessi dalla Regione a valere sull’anno scolastico 2010-2011, ovverosia su quello in corso. Sulla Dote Scuola 2011-12 sono stati rivisti i criteri di accesso alla misura tendendo conto e tutelando le fasce più deboli, mentre qualche sacrificio sarà richiesto al riguardo dalle famiglie con un reddito più elevato. Nel dettaglio, quest’anno il buono scuola, concesso a ben 67 mila studenti, prevedeva un limite di reddito per l’accesso alla misura pari a poco più di 46 mila euro, mentre per il prossimo anno scolastico il limite scende a 30 mila euro.
Questo significa che alle famiglie con un reddito sopra i 30 mila euro il buono scuola non potrà più essere riconosciuto dalla Regione; inoltre, per l’anno scolastico 2011-2012 l’Amministrazione regionale ha rivisto gli importi dei buoni scuola che diventeranno fissi e pari a 450 euro oppure 900 euro in ragione del reddito e della scuola frequentata. La Regione Lombardia non ha invece toccato le agevolazioni per gli studenti disabili; queste, in particolare, resteranno a 3.000 euro, quale contributo annuale, indipendentemente dal livello di reddito della famiglia; inoltre, sono state anche confermate nelle modalità e negli importi sia le Doti per il merito per gli studenti disabili, sia quelle per l’accesso ai percorsi di istruzione e di formazione professionale.
Il sistema della Dote Scuola nella Regione Lombardia, attraverso l’accesso a procedure molto snelle, via Internet, ha avuto e sta avendo un grande successo. Basti pensare che, in accordo con quanto riportato proprio dalla Regione Lombardia, in passato sul territorio regionale venivano erogate le vecchie borse di studio in ragione di circa 30 mila, mentre ora con la Dote i beneficiari ogni anno sono oltre 220 mila anche perché si è venuti al corrente dell’accesso a contributi che magari prima le famiglie neppure conoscevano.