L’enologo è colui che segue una o più fasi del processo di trasformazione, produzione ed invecchiamento del vino all’interno di aziende vitivinicole (definite cantine) fino alla commercializzazione.
Fanno parte del suo lavoro si la verifica che il controllo del corretto funzionamento dei macchinari per la lavorazione dell’uva e la predisposizione dei controlli per la manutenzione. E’ responsabile dell’applicazione delle norme di igiene e di conservazione degli alimenti.
L’enologo, oltre a svolgere la professione come dipendente in aziende vitivinicole, può esercitare la libera professione come consulente per più stabilimenti. Inoltre, può lavorare presso enoteche o attività commerciali dove avviene l’assaggio dei vini e la vendita al pubblico.
Per diventare enologo bisogna iscriversi alla facoltà di Agraria, corso di laurea in Viticoltura ed Enologia della durata di tre anni. La preparazione dell’enologo si può completare con corsi di specializzazione ed aggiornamento realizzati da Enti di formazione, Associazioni ed Università. Purtroppo il titolo di enologo è riconosciuto per legge solo in alcuni Paesi tra cui l’Italia, Francia, Spagna e Svizzera. È in fase di riconoscimento da parte dei rispettivi governi in: Argentina, Brasile, Cile e Germania.
Secondo quanto sostenuto da Città del vino, sono sempre di più i giovani italiani che per i propri studi scelgono le più importanti scuole enologiche d’Italia. Secondo i dati Città del Vino/Censis Servizi Spa, nell’offerta formativa degli istituti agrari più importanti in Italia, otto è in media il numero dei corsi di specializzazione in viticoltura ed enologia, e gli studenti hanno a disposizione più di 18 ettari di vigneti e cantine dove si producono vini a denominazione.
Le principali materie di cui si occupano tali facoltà, riguardano la gestione del vigneto e la legislazione viticola, la comunicazione e la commercializzazione, ma anche la viticoltura a basso impatto ambientale, l’innovazione tecnologica e l’enoturismo, insieme alla potatura della vite e la stima dei danni da calamità naturali.
Negli istituti gli studenti realizzano anche una rivista enologica specializzata, un sito internet, ed hanno a disposizione collaborazioni attive sia con le istituzioni locali e nazionali, che con la ricerca e le aziende.
Come spiega la Coldiretti:
Per effetto della rivoluzione che è avvenuta nel mondo del vino negli ultimi 5 anni è raddoppiata la domanda di formazione con ben 20 corsi di laurea su viticoltura, enologia, enogastronomia, attivi nelle Università mentre post laurea sono attivi 449 corsi sul tema vino. A questi si aggiungono i corsi di specializzazione delle associazioni di settore tra le quali l’Associazione Italiana Sommelier (AIS). In Italia ci sono 250mila aziende agricole con vigneti che offrono occupazione a circa 200mila lavoratori dipendenti, dei quali 20mila extracomunitari.