Anche chi si fa la grappa in casa è sottoposto agli obblighi fiscali; infatti, anche i liquori ad uso familiari, quelli, per intenderci, sono stati prodotti dalla passione e dal lavoro diretto, sono sottoposte alle imposte sugli alcolici.
Un italiano, specie se vive nel Nord Italia, ha l’abitudine di farsi sa solo la sua grappa, magari con le vinacce avanzate o con altri frutti. Per non incappare nelle “fabbricazione clandestina di bevande alcoliche” , magari a seguito di spiate alla Guardia di Finanza, è necessario seguire la buona prassi. È vero, non siamo nel proibizionismo USA degli anni venti, ma, è seppur vero, che le bevande alcoliche sono soggette alla tassazione anche se, rispetto al passato, la situzione si è ammorbidita, con la produzione di bevande alcoliche lo Stato ottiene parecchie gratificazioni.
A questo proposito, il decreto legislativo n. 507/1999 ha modificato di parecchio il sistema sanzionatorio togliendo gli estremi della reclusione fino a tre anni, ma tenendo in vita una sanzione di 826 euro.
Attualmente, chi produce, anche per diletto, liquore ad uso familiare, magari ciliegie sotto spirito, deve utilizzare l’alcol etilico con il contrassegno di Stato che certifica il pagamento della tassa. Se il privato non usasse l’alcol etilico con il contrassegno di Stato è ugulmente soggetto alla sanzione per evasione della tassa sull’alcol.
Il contrassegno è stato rivisto con il decreto ministeriale n. 322/2003 per diversi motivi che non stiamo qui a chiarire. Ad ogni modo, il contrassegno attesta il pagamento della tassa e di conseguenza il prodotto può circolare liberamente.
Il prodotto deve poi essere identificabile e tracciabile, ossia deve provenire da vinacce italiane e deve essere invecchiata in Italia se in etichetta dichiara un periodo di invecchiamento.
Sull’acquavite di frutta, le caratteristiche organoelettriche devono derivare solo ed esclusivamente dalla materai prima distillata e non da eventuali aromatizzanti che, tra l’altro, sono vietati.
Gli altri Paese europei, in genere, adottano una normativa più tollerante e con caratteristiche differenti.
Organoelettriche?
Mah!