La nuova trovata è l’alternatività e la chiede Federmeccanica.
Una delle maggiori associazioni dei datori di lavoro presenti in Confidustria chiede a gran voce la modifica dell’accordo sul nuovo modello contrattuale del 2009 che prevedrebbe, infatti, l’alternatività tra contratto nazionale e contratto aziendale.
Le tre centrali sindacali, su questo punto, sono abbastanza compatte e contrarie, anche se con toni differenti.
La Cisl ricorda che l’accordo del 2009 ha natura sperimentale che prevede una verifica alla sua scadenza.
Infatti, Raffaele Bonanni osserva che
Abbiamo un contratto nazionale che vale ancora due anni, nessuno dovrebbe mettere il carro davanti ai buoi
La CGIL ritiene inaccettabile l’ipotesi avanzata da Federmeccanica che intende introdurre la possibilità di contratti aziendali alternativi al Contratto Collettivo Nazionale, mentre Confindustria ha definito la proposta come tempestiva proposta di modernizzazione che tenderebbe allineare il sistema delle relazioni industriali sul modello tedesco.
Per Pietro Ichino, giuslavorista e senatore del Pd, il contratto nazionale del lavoro conserva la sua funzione di rete di sicurezza. La soluzione a cui fa riferimento Federmeccanica, per Ichino
presuppone che venga risolto il problema della individuazione del soggetto sindacale abilitato a stipulare l’accordo aziendale. Occorre, in particolare, sciogliere due nodi: se, a livello aziendale, a stipulare l’accordo, sono i sindacati o le rappresentanze elette dai lavoratori; inoltre, quali sono le condizioni ed i requisiti di rappresentatività che l’agente negoziale deve soddisfare
In sostanza, se questa ipotesi venisse messa in pratica, le newco appena costituite dalla Fiat per gli stabilimenti di Pomigliano e Mirafiori potrebbero restare in Confindustria con il loro contratto aziendale alternativo a quello nazionale: e la disciplina specifica per l’auto potrebbe essere superflua.
Giuseppe Farina, segretario generale della FIM CISL, ritiene che
Il sistema contrattuale in vigore, basato su accordi nazionali affiancati da quelli aziendali, non è in discussione. La posizione di Federmeccanica è inopportuna e intempestiva nel metodo e sbagliata nel merito
In effetti, Confidustria è alla ricerca di un sistema per uscire da questo stallo, ovvero il problema dell’uscita della Fiat, che delegittima la stessa associazione.
Farina ricorda che la scadenza del contratto è stata fissata al 31 dicembre 2012 e che la Fim
continua a ritenere insostituibile il ruolo e la funzione del contratto nazionale, per assicurare condizioni e trattamenti minimi comuni a tutti i lavoratori metalmeccanici, un contratto nazionale reso peraltro più flessibile e adattabile alle esigenze della contrattazione aziendale dalla recente intesa per l’introduzione della disciplina delle deroghe