Seppur la maggiore centrale sindacale italiana ha deciso di cambiare rotta con la nomina di Susanna Camusso alla segreteria confederale permangono, però, i problemi e le divergenze tra la Fiom e le altre organizzazioni sindacali.
È stato raggiunto l’accordo per il ricorso alla cassa integrazione in deroga per la sede produttiva di Pomigliano D’Arco anche se tra le firme manca quella della segreteria della Fiom.
Secondo il testo dell’accordo sono previsti otto mesi di cassa integrazione in deroga per 4812 lavoratori dell’azienda Fiat con partenza dal 15 novembre poiché fino al 14 dello stesso mese i lavoratori sono coperti con la cassa integrazione straordinaria ottenuta per crisi aziendale richiesta dalla Fiat per evento improvviso e imprevisto.
I lavoratori coinvolti dall’accordo sono 4.812 di cui 4507 presso la sede di Pomigliano D’Arco e 305 dello stabilimento di Nola.
In base all’accordo Fiat, confidando in una sollecita emanazione del provvedimento autorizzativo di cui si è fatto garante il ministro Sacconi, anticiperà il trattamento di integrazione salariale alle normali scadenze di paga per garantire la continuità del sostegno al reddito dei lavoratori, con la possibilità di recuperare tempestivamente, tramite conguaglio con il primo versamento contributivo utile, gli importi corrisposti ai lavoratori sospesi.
L’azienda, però, si riserva, nel periodo della cassa integrazione in deroga, di richiamare al lavoro sulla base dell’andamento di mercato e per le giornate strettamente necessarie, i lavoratori addetti e collegati alla linea Alfa 159.
L’accordo stipulato, pur con l’assenza della Fiom, pone in evidenza che non sono utilizzabili altri strumenti di sostegno al reddito previsti dalla legislazione ordinaria.
I firmatari dell’accordo ritengono che la cassa integrazione in deroga costituisce l’unico ammortizzatore sociale volto a garantire una misura di sostegno al reddito dei lavoratori durante il periodo che precederà l’avvio del piano che, come sottolineato nell’accordo, assicura la saturazione della manodopera.
In effetti, le parti hanno ribadito la volontà della Fiat di produrre a Pomigliano la nuova Panda.