Nuova fase contrattuale tra il sindacato e Federmeccanica con l’obiettivo di mettere a punto il nuovo contratto del settore dell’auto: in effetti, dal 24 gennaio inizieranno i nuovi confronti per tentare di mettere il freno all’effetto disgregativo di Confindustria all’indomani del referendum tenuto a Mirafiori.
Di certo, questo appuntamento è il primo di una lunga serie che si pone di gestire il nuovo trend dei rapporti industriali: flessibilità e orario di lavoro saranno i temi all’ordine del giorno.
Il confronto inizierà dal pomeriggio del 24 gennaio dove la federazione che unisce le industrie meccaniche italiane vedrà i rappresentanti di Fim, Uil, Fismic e Ugl: le organizzazioni che hanno firmato l’ultimo contratto dei metalmeccanici.
Nel contempo, nella sua sede provinciale, la Fiom di Cgil presenterà lo sciopero di venerdì prossimo contro gli accordi della casa torinese.
Non solo, il prossimo 25 e 26 gennaio Confindustria riunirà il suo consiglio direttivo e la giunta al fine di chiedere a gran voce una nuova politica con l’obiettivo di riformare Confindustria, così come chiesto il suo presidente Emma Marcegaglia.
L’obiettivo di Federmeccanica è quello di mettere al centro della discussione il contratto di secondo livello, quello aziendale, tanto che, a determinate condizioni, possa sostituire quello nazionale. In sostanza, stando alle valutazioni dell’associazione dei datori di lavoro, l’accordo interconfederale siglato nel 2009 ha avuto il merito di decentrare le relazioni contrattuali e apportare maggiore flessibilità.
Federmeccanica ritiene anche necessario prendere in considerazione l’ipotesi di integrazione dell’Accordo con la previsione della possibile alternatività tra contratto specifico per determinate situazioni aziendali e contratto nazionale.
Emma Marcegaglia, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, chiede un maggiore confronto per arrivare al più presto a una nuova intesa:
Considero la vicenda Fiat uno stimolo al cambiamento ma le idee ce le avevamo già. Noi dobbiamo uscire da un vecchio schema fordista di fare rappresentanza, un format unico per tutti. In campo sindacale vuol dire aprire ai contratti aziendali, si fa rappresentanza quasi su misura ma non è affatto vero che scomparirà il contratto nazionale
Giorgio Santini, segretario generale aggiunto della Cisl, invita a non fare confusione perché, in un’intervista pubblicata su L’Unità, ricorda che un conto sono le situazioni specifiche, quale il settore auto, e, dall’altra parte, ci sono le regole che fanno da riferimento per tutti.
Le regole del 2009, per Santini, sono sufficienti per affrontare e governare l’attuale situazione. Il segretario generale aggiunto ha anche aggiunto:
Se poi serviranno delle modifiche se ne discuterà nel momento della scadenza, tra due anni quando sarà possibile trarre un bilancio
L’intento, in prima battuta, è quello di evitare fughe in avanti a scapito di realtà meno forti e di far rientrare in Confindustria le Newco di Fiat.
La Cisl, al contrario, ha fissato per il 25 gennaio un convegno nell’intento di discutere sulla nuova rappresentanza e sul futuro delle relazioni industriali e le prospettive dei modelli sindacali americani e tedeschi.