L’accordo è stato fatto con l’assenso del sindacato con l’unico escluso, la FIOM, che ha ritenuto inaccettabili le richieste della Fiat.
L’accordo prevede una settimana lavorativa, in fase sperimentale, su quattro giorni ma con dieci ore di lavoro giornaliere. Al momento, secondo il verbale sottoscritto dalle parti – datore di lavoro e sindacato – la sperimentazione sarà svolta su base volontaria.
L’accordo recepisce anche le indicazioni già espresse da Pomigliano e Melfi in materia di pausa e mensa a fine turno.
Secondo le richieste della Fiat di Marchionne le pause saranno ridotte a tre di dieci minuti dalla attuali due di venti minuti.
L’accordo prevede però la monetizzazione a parziale recupero. In effetti, i lavoratori di Torino percepiranno 32 euro parametrizzati al terzo livello.
La pausa mensa, secondo l’accordo sottoscritto, verrà spostata a fine turno: in questo modo, nel turno di mattina invece di mangiare a mensa alle 11.45 e uscire alle 14 sarà possibile mangiare alle 13.30 o alla stessa ora timbrare e uscire dalla fabbrica.
Un accordo di questo tipo è già in vigore a Melfi dal 1992 e a Pomigliano dall’accordo del 15 giugno scorso.
Stretta anche sulle assenze. L’azienda non intende retribuire i propri dipendenti per i primi tre giorni di malattia. Questo punto vale solo per le malattie brevi, ripetute nel tempo e a ridotto delle feste.
Al momento, la penalizzazione vale dal secondo episodio.
Ricordiamo che a carico dell’Inps la malattia è solo dal quarto giorno mentre i primi tre sono pagati dall’azienda se è recepita da un accordo interno.
L’accordo prevede anche modifiche al regime dei turni e degli straordinari.
Dalla metà del 2012, la Fiat, in qualità di newco con la Chrysler, potrà chiedere ai lavoratori di Torino dieci turni settimanali che saliranno a 12 in relazione con l’andamento del mercato.
Le ore di straordinario obbligatorie per i dipendenti saranno 120 l’anno (15 sabati lavorativi) 80 in più rispetto alle 40 (5 sabati lavorativi) previste fino ad oggi dal contratto.
Non solo, il numero dei turni crescerà a seconda delle esigenze di mercato fino a 18 compensati però con una maggiorazione salariale.