La FIM CISL del Piemonte cambia timoniere: Antonio Sansone è il nuovo segretario della FIM Piemonte eletto con 45 voti su 47.
Sul tavolo del nuovo segretario di categoria la delicata vertenza FIAT con lo stabilimento di Mirafiori dove, proprio in questi giorni, si sta cercando di definire un accordo sul suo futuro.
Il nuovo segretario FIM CISL, Antonio Sansone, ha ribadito il suo impegno su questo importante e delicato argomento
Una buona fetta del Piemonte metalmeccanico si giocherà, nei prossimi 5 anni, su investimenti rilevanti quali il raddoppio della meccanica Fiat Powertrain di Verrone, su cui è previsto un investimento di quasi 600 milioni e un’occupazione, a regime, pari a circa 1.100 lavoratori, dei circa 600 occupati attualmente; l’avvio dell’attività produttiva a Cameri, nel settore aeronautico per oltre 700 milioni di investimento ed un’occupazione di circa 1.800 lavoratori e il recente annuncio di 1 miliardo di investimento su Mirafiori per la costruzione auto a marchio Jeep e Alfa Romeo, prima ricaduta rilevante e concreta dell’accordo Fiat-Chrysler
Proprio in questi giorni si è concluso un primo confronto tra la direzione aziendale e i sindacati per i futuro dello stabilimento torinese.
Un primo incontro reso necessario per individuare le richieste aziendali: dalla flessibilità dei turni di lavoro, alle pause fino ad arrivare al delicato argomento dell’assenteismo.
Il tema della nuova organizzazione del lavoro è l’elemento indispensabile per supportare il piano di crescita aziendale che prevede più di un miliardo di euro in joint venture con Chrysler.
Sergio Marchionne ritiene che a breve si possa raggiungere un accordo in grado di soddisfare tutti.
È il modello Pomigliano quello che si sta sempre più affermando.
Secondo il segretario confederale della Cisl, Raffaele Bonanni, l’accordo di Pomigliano è un apripista per l’avvio di altri accordi aziendali e territoriali che migliorino i salari e facciano leva su sgravi contributivi e fiscali.
La Cisl per Bonanni
è pronta a sottoscrivere intese dove, in cambio di una maggiore flessibilità, si salvaguardi l’occupazione, anzi la si aumenti, riportando il lavoro in Italia e attraendo, magari, anche investimenti dall’estero
Di parere opposto è la CGIL. Infatti, per Susanna Camusso Pomigliano
non è un esempio ma un pericolo che sta determinando una progressiva balcanizzazione delle relazioni
sindacali.