Home » Per De Masi servono posti di lavoro per i giovani

Per De Masi servono posti di lavoro per i giovani

 I giovani che in Italia non studiano o non lavorano, i cosiddetti Neet (acronimo che sta per Not in education, employment or training) sono circa 2 milioni e sono in aumento soprattutto nella fascia di età 15-34 anni. Il sociologo Domenico De Masi grazie anche ai risultati (che saranno pubblicati a settembre) di una ricerca effettuata dall’Università “La Sapienza” di Roma dice che:

E’ urgente creare posti di lavoro, facendo anche lavorare di meno gli “anziani”

A LABITALIA spiega:

Se si considera che in Italia c’è gia una moltitutidine di pensionati ‘condannati’ a non fare niente dai 62 agli 80 anni, che è l’età a cui ora in media si muore, i due milioni di giovani nullafacenti loro malgrado si aggiungono come una massa enorme alla categoria degli inattivi

Tuttavia questi giovani vorrebbero lavorare; infatti il sociologo prosegue dicendo:

a questi giovani non c’è proprio niente da rimproverare. Abbiamo monitorato il comportamento nei primi tre anni di non lavoro e non studio: il primo anno in cui si ritrovano senza fare niente i ragazzi passano almeno 4 ore su Internet a cercare attivamente un impiego, vanno alle agenzie interinali, vanno ai centri per l’impiego, insomma le provano tutte, ma poi, man mano, per tutti interviene lo scoraggiamento. Gli sbocchi in questa condizione “né studio né lavoro” sono il volontariato, gli amici, la famiglia, la depressione, ma anche, per qualcuno, la criminalità e la droga

Sembra paradossale ma pare ci siano adulti che invece lavorano troppo

Abbiamo calcolato che ci sono circa 2 milioni di lavoratori, soprattutto manager e impiegati, che in media fanno due ore di straordinario non retribuito al giorno. Se si eliminasse questa forzatura (per di più illegale), si potrebbero mettere in circolazione 500.000 posti di lavoro, garantendo per di più alle persone adulte più tempo per sé e per la famiglia

Alle aziende il sociologo propone incentivi e sgravi fiscali. Sempre secondo De Masi si potrebbe puntare al turismo cercando di modificare le attuali norme (gli alberghi nel nostro paese restano chiusi per sei mesi all’anno); aggiunge anche che potrebbe essere introdotta una particolare figura che all’estero (in Germania e Stati Uniti) viene chiamata “il segreteriato di palazzo”. Una persona che non si limita a vigilare ma che

amministra, risolve problemi, reperisce ditte e contatti utili e che può essere tranquillamente anche un laureato. Potrebbere essere finanziato in parte dallo Stato e in parte pagato dagli inquilini

Cosa ne pensate?

Via| adnkronos

Lascia un commento