Va affrontato nuovamente il tema degli italiani all’estero per lavoro. Non sono pochi i giovani espatriati che sono consapevoli di come al di fuori dell’Italia ci siano maggiori opportunità di lavoro e quindi hanno modo di vedere con una maggiore fiducia il futuro. Sono davvero pochissimi coloro che poi ritornano in Italia e questo è quanto emerge dalle indagini di Fondazione Nord Est. C’è consapevolezza della meritocrazia all’estero, cosa che spesso in Italia non è davvero presente.
Riscontri sugli italiani all’estero per lavoro
Non solo perché questi expat si recano all’estero per riuscire anche ad avere una retribuzione più congrua e soprattutto ritrovarsi in un ambiente lavorativo più piacevole. Le aspettative più rosee sono proprio per i giovani expat, convinti di aver fatto la scelta giusta nel lasciare l’Italia per cercare un lavoro migliore, ma soprattutto dove ci siano maggiori opportunità di guadagno e di benessere.
Chi invece è rimasto ad esempio a vivere al Nord non ha queste aspettative così positive per quanto concerne il mondo del lavoro. Proprio le incertezze, pur appartenendo a questa categoria di giovani lavoratori, risultano essere maggiori per coloro che abitano nel Settentrione d’Italia. Per gli expat la paura del futuro è minore, ci sono insomma prospettive migliori e quindi di conseguenza le incertezze tendono a scemare.
Per i giovani expat il futuro dell’Italia non è visto in modo positivo, mentre in Europa la situazione è decisamente migliore. Il punto principale è che chi lascia l’Italia sa che all’estero ha più possibilità di dimostrare il proprio valore, c’è maggiore riconoscimento. Sulla questione meritocrazia ad esempio i giovani expat sono convinti, ben l’85%, che in Italia non ci sia tutta questa propensione a premiare chi lo merita realmente.
Proprio questo aspetto è stato per molti giovani il motivo che li ha spinti ad espatriare. Approfondendo ancora di più la questione è stato notato come quasi sette giovani expat su dieci (68,3%) siano emigrati per motivazioni legate al lavoro o di studio. In questo caso si è andati alla ricerca di migliori opportunità di lavoro, di formazione, di un salario più elevato, per una nuova occupazione o accusando la mancanza di lavoro in Italia.
Mentre uno su quattro (25,8%) lo ha fatto per trovare una migliore qualità della vita o un contesto più in linea con i propri valori. Chi decide invece di rientrare in Italia lo fa principalmente per questioni familiari e di nostalgia, sono pochissimi coloro che ritornano per un’occasione di lavoro. In quest’ultimo caso infatti devono esserci varie situazioni che garantiscano in primis un miglioramento del proprio stile di vita, ma è davvero raro che avvenga in Italia. Interessante, dunque, il trend sugli italiani all’estero per lavoro.