Per il numero uno della Cisl, Raffaele Bonanni così come il segretario generale della CGIL, è arrivato il momento del confronto perché i lavoratori non possono pagare di nuovo il costo della manovra economica; in effetti, il segretario generale della Cisl commenta le indiscrezioni di stampa sulle misure allo studio del Governo in materia previdenziale all’interno di una manovra che per il prossimo anno dovrebbe valere circa 20 miliardi
Basta con queste notizie sulle pensioni. E’ arrivato il momento di un confronto trasparente e pubblico sul tema, perche’ non possiamo lasciare ai media le ipotesi e le interpretazioni su quello che accadrà in materia di previdenza, suscitando preoccupazione e sconcerto tra i lavoratori con la fuoriuscita anticipata dal mercato del lavoro
Dall’altra parte, il segretario confederale della CGIL, Susanna Camusso, ha dichiarato che
Il Governo deve sapere che 40 è un numero magico e intoccabile e mi pare che questo sia esaustivo della discussione
Il segretario confederale della CISL, Maurizio Petriccioli, al seminario organizzato a Roma presso l’Auditorium di Via Rieti, dal titolo “Dall’etica delle buone intenzioni, all’etica delle responsabilità. Scenari sociali ed economici e proposte per uscire dalla crisi’” ha precisato che
L’amplificazione mediatica di voci ed indiscrezioni di corridoio sta determinando un danno evidente a carico del sistema pensionistico. Bisogna percio’ passare al merito, tenendo la barra del confronto ferma su alcuni punti fondamentali
Per prima cosa il sindacalista chiede il rispetto della condizione dei redditi dei lavoratori, dei pensionati e delle famiglie e si richiede che gli interventi di contrasto alla crisi economica siano caratterizzati dall’equità necessaria per non generare ulteriori effetti depressivi.
Per Vera Lamonica, segretaria confederale della CGIL,
Se fossero vere le notizie anticipate dalla stampa riguardo alle misure sulle pensioni, ci troveremmo di fronte a provvedimenti inaccettabili
Dalla maggiore equità del governo Monti si sta delineando la solita manovra per fare cassa sulle pensioni senza per nulla intaccare i privilegi: a questo proposito possiamo ricordare che le pensioni dei dirigenti sono ad oggi pagati con i contributi e il fondo dei lavoratori dipendenti visto che la loro cassa è in una situazione di insofferenza.
I punti sotto il riflettori sono tanti: dal blocco dell’adeguamento all’inflazione all’innalzamento dei limiti di età pensionabile dopo 40 o anche 43 anni di contributi..
… Ma la patrimoniale?