Migliorare è sempre possibile, in qualsiasi ambito. A livello aziendale, nello specifico, è fondamentale analizzare con cura ogni aspetto, anche e soprattutto in maniera critica, così da rilevare tempestivamente eventuali lacune o errori e porvi rimedio, arrivando così ad un aumento della qualità a livello generale.
Entrando nello specifico, si è soliti parlare di performance aziendali e di particolari indicatori che aiutano a comprendere il meccanismo del raggiungimento dei vari obiettivi e a verificare la corretta gestione aziendale.
Gli indicatori di performance aziendali
La valutazione, in termini di efficacia e redditività soprattutto, delle varie attività aziendali consente di capire in quali aspetti l’azienda è chiamata a fare un passo in avanti. Per migliorarsi, è fondamentale strutturare un vero e proprio sistema di performance management che possa consentire una programmazione e un controllo strategico più efficace dei vari settori aziendali, aumentando gli stimoli e le motivazioni dei collaboratori, ma anche responsabilizzandoli e valorizzandone le competenze e, infine, garantendo un migliore supporto ai vari processi di trasformazione aziendali.
Per un’efficace valutazione dell’andamento di un’azienda, si tengono in considerazione degli specifici indicatori di performance, che sono la base per poter poi strutturare la programmazione dei processi e attività futuri. È questa la ragione per cui tali indicatori devono essere completi, rilevanti, flessibili e comprensibili.
MBO
Si tratta di un sistema di valutazione che torna utile per fare un salto di qualità a livello di performance aziendali e per garantire un miglioramento in merito al rapporto comunicativo tra manager e collaboratori.
La programmazione del lavoro tramite la fissazione di specifici obiettivi che devono essere raggiunti è il principio che sta alla base dell’MBO o management by objectives. Stiamo facendo riferimento a un modello manageriale molto in voga in tantissime aziende, che ha diversi vantaggi. Ad esempio, consente ai collaboratori di sentirsi più partecipi, ma anche più responsabilizzati e coinvolti nell’attività aziendale. È uno dei sistemi più di frequente impiegati per valutare il personale, ed è legato ai risultati ottenuti in relazione ai vari obiettivi stabiliti in partenza, a cui poi sono strettamente correlati l’erogazione di specifici bonus in busta paga e avanzamenti a livello di carriera.
OKR
Introdotto nel 1999 grazie all’intuizione del noto imprenditore e ingegnere Andy Grove, l’acronimo OKR sta per Objectives and Key Results e riguarda un innovativo sistema di gestione del lavoro basato sul raggiungimento di obiettivi. Una metodologia che, nel corso degli anni, è stata integrata in società famose in tutto il mondo, come ad esempio Google. Questo metodo organizzativo, da una parte è legato all’obiettivo da raggiungere e, dall’altro, è correlato ai key results, ovvero tutto quell’insieme di attività da svolgere per poter arrivare agli obiettivi fissati in precedenza. Gli OKR, a differenza degli MBO, non hanno alcun collegamento ad obiettivi di natura economica.
I KPI
Un altro metodo per la valutazione di prestazioni e gestione di un ambiente lavorativo che si struttura tramite obiettivi e che è forse ancora più conosciuto rispetto agli OKR sono i KPI. Si tratta, molto semplicemente, delle metriche sfruttate per stabilire i progressi fatti rispetto al raggiungimento dei vari obiettivi prefissati. Questo tipo di valore viene sfruttato con l’intento di capire il livello di avanzamento di ciascun settore. Un ottimo KPI deve essere non solo misurabile, ma anche rilevante, utile e funzionale. Serve, per questa ragione, avere idee ben chiare circa quelli che sono i veri obiettivi dell’azienda e il percorso da seguire per poterli raggiungere.