Il nuovo regime fiscale agevolato offre diversi vantaggi, fra i quali soprattutto il basso livello di tassazione. Infatti, è prevista l’applicazione di un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle relative addizionali, regionale e comunale, nella misura del 5%, anziché del 20% come per l’ex regime dei minimi.
Peraltro, la nuova norma si è posto proprio questo obiettivo: favorire e incentivare la formazione di nuove imprese da parte dei giovani e di quanti hanno perduto il proprio lavoro e non hanno altre prospettive future e anche per sviluppare attività svolte in forma occasionale o precaria. Con la risoluzione n. 52/E del 25 maggio sono stati istituiti appositi codici tributo che vanno indicati nell’F24 per effettuare i relativi versamenti.
Un vantaggio considerevole, definiremmo, in tempi così difficili a livello occupazionale e quindi sotto il profilo economico, in cui vanno valutate bene le opportunità che vengono offerte allo scopo di migliorare e incentivare la ripresa e la crescita. Da considerare poi che, proprio perché la misura dell’imposta sostitutiva è bassa, i ricavi e i compensi percepiti dai “nuovi minimi” non sono soggetti a ritenuta d’acconto. Ed è un bel risparmio in termini fiscali.
Altri vantaggi da considerare per chi applica il nuovo regime di vantaggio o regime agevolato: *l’esonero dall’obbligo di liquidazione e versamento dell’imposta sul valore aggiunto, *presentazione della comunicazione annuale e della dichiarazione Iva, tenuta, registrazione e conservazione dei documenti previsti dal Dpr n. 633/1972 e dal Dpr n. 600 1973, *versamento e dichiarazione Irap, *comunicazione dei dati rilevanti per l’applicazione degli studi di settore, dal momento che non sono soggetti né agli studi né ai parametri, *comunicazione telematica delle operazioni rilevanti ai fini Iva (spesometro).
Sono opportunità previste e proposte per un futuro migliore dei giovani d’oggi. Pensiamo sia il caso di valutarle al meglio e di considerarne i vantaggi (molti) e gli svantaggi (pochi, diremmo nulli). E decidere di conseguenza, secondo le proprie capacità e la propria filosofia di lavoro. Ognuno è arbitro del proprio destino, di persona e di lavoratore, anche se talvolta le circostanze decidono per noi…