In una società globalizzata come la nostra è arrivato il momento di definire un nuovo modo di concepire il sindacato in grado di offrire risposte precise ai lavoratori ma anche di poter rappresentare le loro esigenze in modo più efficace. In effetti, dalla Svizzera è arrivata la nuova organizzazione: l’IBM Global Union Alliance, ossia una sorta di rete internazionale dove saranno rappresentati tutti i sindacati presenti nell’Ibm in ogni parte del mondo.
La nuova organizzazione entrerà a pieno titolo nell’International Metalworkers Federation (Imf) e all’ Union Network International (Uni).
L’idea è molto semplice: diventare un interlocutore dell’azienda globale in una prospettiva differente, ovvero non più soggetto locale ma elemento fondamentale globale per meglio gestire i rapporti internazionali, senza per questo in un ricatto diretto e subdolo sulla continua minaccia di un costo del lavoro sempre inferiore e dove realtà produttive locali devono subire, in modo passivo, processi di esternalizzazione e outsorcing da parte del datore di lavoro senza poter interloquire, in modo efficace, contro le politiche industriali.
L’iniziativa non nasce per caso ma ha preso vita in seguito ad una recente inchiesta di Personnel Today che ha prospettato per il gruppo IBM una riduzione di 100,000 dipendenti entro il 2017 in tutto il mondo su una struttura industriale composta da almeno 399,000 lavoratori.
In effetti, come osservano i sindacati in Europa e negli Stati Uniti, la riduzione del personale coinvolgerà le filiali presenti in questi Paesi per via dell’alto costo della manodopera.
L’azienda ha anche deciso di intervenire sull’organizzazione del lavoro introducendo nuove tipologie contrattuali con un massiccio ricorso a lavoratori esterni; infatti, Tim Ringo, direttore della Ibm Human Capital Management, ha fornito alcuni elementi per capire la nuova strategia aziendale dichiarando che nel futuro l’azienda preferirà rivolgersi a consulenti esterni risparmiando sui costi delle pensioni e dei trattamenti sanitari.
Non solo, l’azienda punterà molto sul programma Liquid portal: i consulenti freelance lavoreranno con Ibm attraverso internet aiutando l’azienda a risparmiare sui costi interni.