Sono comparse su Repubblica le confessioni del “capo dei no vax”. Lui è Paolo Viviano, non un carpentiere che condivide compulsivamente comunicati farlocchi contro i vaccini né uno zio annoiato che ha scovato l’ennesimo segreto dei poteri forti. Paolo Viviano è autista per l’ASL, trasporta medicinali negli ospedali e nei reparti Covid, guida ambulanze e auto mediche e insomma, vive ogni giorno da vicino la pandemia che ha messo in ginocchio il mondo.
Sul suo profilo Facebook, fino a poco tempo fa, era possibile trovare link nel pieno stile antivaccinista e lui stesso affermava di non volersi mai sottoporre al vaccino contro il virus SARS-CoV-2. “Soltanto un modo per arricchire le case farmaceutiche”, diceva, finché un giorno non ha aperto gli occhi mentre visitava le terapie intensive:
Quando ho visto le terapie intensive così piene, quando ho visto ragazzi di 40 anni arrancare senza respiro. Quando i miei amici medici o infermieri mi hanno raccontato, ogni mattina, che le rianimazioni scoppiano e che ci sono persone, senza alcuna patologia pregressa, che non riescono a stare in piedi perché non hanno più fiato. Ecco, tutto questo non poteva essere un complotto. Era la verità. E io ce l’avevo davanti agli occhi. Ho avuto paura.
Il dottore mi ha spiegato, ho capito che aveva ragione, che l’unica maniera per salvarci da questo incubo, per evitare che le persone stiano così male, era vaccinarsi.
Mio figlio è un operatore socio sanitario, lavora qui. Per di più in un reparto Covid. E anche lui, vedendo le mie perplessità, aveva deciso di non vaccinarsi. Oggi ci siamo vaccinati insieme.
Perché “capo dei no vax”? Così amava definirsi lui stesso, un ruolo che si era attribuito dopo le notizie sulle reazioni avverse dei vaccini. Sappiamo, del resto, quanto la stampa tradizionale – non soltanto i blog indipendenti senza alcuna fonte – abbia giocato sporco sui casi di reazione al vaccino AstraZeneca, scomodando anche l’EMA per rimettere ordine contro un’infodemia causata proprio dagli uffici stampa.
Oggi Paolo Viviano ha aperto gli occhi senza bisogno di rivolgersi alle fonti scientifiche: ha visto la sofferenza dei pazienti e si è convinto quanto un vaccino possa realmente essere una salvezza contro una pandemia che ha mietuto troppe vittime in tutto il mondo in poco più di un anno.
Ci è riuscito il “capo dei no vax” che tale non è più, dopo aver visto quanto sia terribile questo virus, questo nemico invisibile.