Purtroppo assistiamo a tante situazioni in cui il lavoro diventa sfruttamento; eppure per necessità e bisogno si deve comunque sia lavorare. Insomma è quasi come se il lavoro che per natura, almeno secondo me, dovrebbe avere un’accezione positiva diventa un qualcosa di negativo, deleterio; per questo ho deciso di stilare una lista con alcuni “Sì” (=lavoro positivo) e dei “No” (=lavoro negativo). Quali sono i vostri “Sì” ed i vsotri “No”? Questi i miei…
Sì: nero su bianco viene specificata la mia mansione, il mio stipedio .. i miei diritti. Io ho un contratto
No: si lavora in nero senza alcuna tutela e diritti ma solo doveri
Sì: le mie competenze e conoscenze vengono riconosciute ed io guadagno il giusto
No: il lavoro per il quale sono stata assunta viene sottopagato
Sì: ho potere contrattuale
No: il silenzio è d’oro. Altrimenti vengo licenziata
Sì: si va avanti con la meritocrazia
No: solo i figli di … o gli amici del politico di turno fanno strada
Sì: vengono creati corsi utili a far girare l’economia ma anche a far nascere nuovi posti di lavoro
No: vengono creati corsi inutili col solo scopo di far arricchire qualche ente
Sì: studiando riesco ad ottenere un posto di lavoro
No: partecipo ad un reality show e divento milionario
Sì: posso stare tranquilla. Riuscirò a mettere via un po’ di soldi
No: vivo con l’ansia, il terrore di non arrivare a fine mese
Per me il lavoro non ha un’accezzione positiva o negativa, in quanto non lo considero un valore ma una necessità dell’uomo.
Se vi interessa il mio punto di vista lo esprimo più completamente sul mio blog: http://ilmaredellavita.blogspot.com/2010/05/1-maggio-festa-dal-lavoro.html