I dirigenti dell’ILVA di Taranto non potevano non sapere la gravità delle condizioni di lavoro a cui dovevano sottostare i lavoratori dello stabilimento siderurgico; in effetti, ventinove dirigenti dello stabilimento pugliese sono stati accusati di disastro colposo e omissione dolosa di cautele sul luogo di lavoro perché non avrebbero adottato i sistemi di sicurezza.
Infatti, mentre da una parte si chiede di non chiudere lo stabilimento di Taranto dall’altra si apre una vicenda processuale che vede coinvolti i 29 dirigenti dell’ILVA colpevoli per non avere svolta la necessaria diligenza al fine di tutelare 15 lavoratori.
La tesi dell’accusa è forte perché i dirigenti
omettevano nell’esercizio ovvero nella direzione dell’impresa, nell’ambito delle rispettive attribuzioni e competenze, di adottare cautele che secondo l’esperienza e la tecnica sarebbero state necessarie a tutelare l’integrità fisica dei prestatori di lavoro
In modo particolare, la dirigenza aziendale non avrebbe installato sistemi di aspirazione e di abbattimento delle polveri di amianto.
Per l’accusa, gli imputati avrebbero omesso
di far eseguire in luoghi separati le lavorazioni afferenti al rischio di inalazione delle polveri-fibre di amianto, unitamente ad altre adeguate misure di prevenzione ambientali e personali atte a ridurre la concentrazione e la diffusione delle polveri-fibre di amianto generatesi durante le lavorazioni a tutela dei lavoratori dipendenti dello stabilimento Ilva ripetutamente esposti ad amianto durante lo svolgimento di attività lavorative
Il legale che cura gli interessi della parte lesa ravvisa una somiglianza con il processo Thyssen. Infatti, Giuseppe Lecce, il legale che guida una class action di alcuni cittadini tarantini contro l’Ilva, è colui che si è battuto per la condanna a 16 anni dell’amministratore delegato Espenhahn della Thyssenkrupp reo di omicidio volontario con dono eventuale, perché così come la dirigenza piemontese
Così come sapevano i vertici della Thyssenkrupp così quelli del siderurgico erano a conoscenza dei mali provocati dallo stabilimento
In Puglia diventa necessario conciliare la questione lavoro con la salute e la sicurezza sul lavoro.