Nella Regione Lazio la percentuale di donne nelle imprese è superiore alla media nazionale; si registra infatti un tasso del 26% rispetto alla media nazionale del 24%, unitamente ad un tasso di occupazione femminile elevato e pari al 52%. Ma anche Roma, allo stesso modo, svetta su scala nazionale prendendo a riferimento i dati della Provincia, visto che ci sono oltre 61 mila imprese “in rosa”. Ma chi sono le imprenditrici romane? E perché scommettono su un’attività autonoma anziché puntare su un posto di lavoro subordinato? Ebbene, in accordo con i dati forniti dall’Assessorato al Lavoro del Comune di Roma, le donne diventano imprenditrici, spesso, dopo la maternità in modo da avere la possibilità di gestire meglio il proprio tempo rispetto magari al rientro nel lavoro subordinato.
Ma nello stesso tempo molte imprenditrici romane sono straniere ed altrettanto spesso lo si diventa dopo il divorzio o la separazione dal marito; in ogni caso, l’identikit dell’imprenditrice romana è molto chiaro: ha un’età compresa tra i 30 ed i 40 anni ed ha in sei casi su dieci una laurea, cui si aggiunge nel 52% dei casi un master. La Regione Lazio e la città di Roma, quindi, primeggiano nel nostro Paese in quanto ad imprenditoria femminile nonostante le difficoltà che la donna spesso incontra nel coniugare il lavoro con la cura della famiglia.
E per chi, donna o uomo che sia, aspira a diventare un imprenditore, a partire dal prossimo 29 settembre, e fino all’8 ottobre, c’è a Roma un corso gratuito organizzato dall’Associazione Generale Cooperative Italiane (AGCI) del Lazio in collaborazione con la Camera di Commercio capitolina. Il corso, della durata di quaranta ore, permetterà di acquisire tutti quegli strumenti che sono indispensabili per avviare un’impresa: dal marketing alla comunicazione all’accesso ai finanziamenti pubblici, e passando per la fase di start up, il business plan, la sicurezza e la prevenzione sui luoghi di lavoro.