Il direttore generale dell’INAIL, Giuseppe Lucibello, alla quarta Conferenza nazionale sulla vigilanza ha voluto rimarcare con particolare enfasi la pericolosità della dinamica contrattuale che, nella peggiore delle ipotesi, potrebbe minare l’insieme del nostro sistema previdenziale e assicurativo.
Infatti, per Lucibello è necessario escludere nel modo più rigido i profili previdenziali e assicurativi dai possibili campi di applicazione della nuova contrattazione aziendale per evitare l’eventualità inaccettabile di ricadute in termini di riduzione delle tutele dei lavoratori e di minori entrate per gli Istituti preposti.
Lo scenario aperto dai recenti provvedimenti legislativi e contrattuali ha spinto il direttore generale dell’Istituto ad una presa di posizione ferma e preoccupata. In particolare, ci riferiamo ai possibili scenari evolutivi a seguito dell’Accordo interconfederale del 28 giugno scorso tra Confindustria, Cgil, Cisl e Uil e dell’introduzione dell’articolo 8 del decreto legge n. 138 del 13 agosto 2011 e successivamente convertito dalla legge n. 148 del 14 settembre 2011.
Con l’articolo 8 il legislatore ha voluto sostenere una maggiore occupazione e una migliore qualità dei contratti ricorrendo ai cosiddetti contratti di prossimità realizzati attraverso specifiche intese nei confronti di tutti i lavoratori interessati e finalizzate, tra l’altro, all’adozione di forme di partecipazione dei lavoratori, alla emersione del lavoro irregolare, agli incrementi di competitività e di salario, alla gestione delle crisi aziendali e occupazionali, agli investimenti e all’avvio di nuove attività.
Lucibello ipotizza una evoluzione non per nulla remota, ovvero l’ipotesi di una contrattazione di secondo livello che possa arrivare a coinvolgere anche i profili di carattere previdenziale e assicurativo anche se, poi, leggendo il secondo comma dell’articolo 8, i contratti di prossimità devono rispettare la Costituzione e tutti i vincoli derivanti dalle normative comunitarie e dalle convenzioni internazionali sul lavoro.
Il direttore generale dell’Inail raccomanda una maggiore vigilanza al fine di supportare con maggiore efficacia il nucleo centrale del patrimonio garantistico del diritto del lavoro italiano tanto che lo stesso Lucibello osserva che
Per gli altri spazi riconosciuti dalla legge riguardo le possibilità di “deroga” da parte della contrattazione collettiva la valutazione è positiva, ma sul fronte della disciplina previdenziale, prevenzionale e assicurativa nessuna tutela dovrà mai essere violata, perché questo provocherebbe gravi conseguenze sul sistema assicurativo e prestazionale dell’INAIL