Le norme per la sicurezza sono alla base di qualsiasi lavoro, tanto che, in alcuni casi, è necessario adottare misure più dirette e precise per via del particolare lavoro svolto.
L’Inail ha deciso di fare il punto sulla situazione sulle le aziende che operano nel comparto delle sostanze esplosive allo scopo di dissipare qualsiasi dubbio in merito alle diverse procedure utilizzate.
Per Fausto Di Tosto, primo tecnologo presso il dipartimento Certificazione e conformità di prodotti e impianti dell’INAIL (ex Ispesl), ricorda che
Il comparto della pirotecnia è caratterizzato da una regolamentazione particolarmente stringente, le cui origini risalgono addirittura ai regi decreti del 1931 e del 1940, ai quali nel tempo si sono aggiunti numerosi interventi legislativi, fino ad arrivare al D.Lgs. 81/2008 e alle sue successive modifiche. Oltre a ciò queste aziende sono sottoposte a numerosi controlli finalizzati al rilascio della licenza da parte di un’apposita commissione tecnica che fa capo alle prefetture e del Certificato di prevenzione incendi da parte del comando provinciale dei Vigili del fuoco
Per l’Inail è necessario puntare molto di più sulla formazione e sulla conformità della strumentazione utilizzata. Le recenti cronache hanno posto in evidenza, però, anche un altro problema: non esiste un lavoro senza rischio e non è nemmeno possibile eliminarli.
Secondo i dati diffusi dalla consulenza statistico attuariale dell’Inail, nel comparto pirotecnico, dal 2007 al 2010, si sono verificati 66 incidenti, 11 dei quali mortali.
Per Di Tosto la ragione è semplice
Perché si verifichi, una qualunque esplosione deve avere all’origine una fonte di innesco, le possibili sorgenti di innesco possono avvenire o perché i macchinari, le attrezzature e gli impianti di una azienda non risultano conformi alla regola dell’arte (e, quindi, non rispondono alle norme tecniche specifiche del settore) o perché le specifiche procedure di lavoro e di sicurezza, obbligatoriamente previste per tali attività, non risultano attuate
È necessario investire nella formazione di tutti i soggetti che operano nella realtà produttiva e lavorativa perché ogni lavorazione può essere soggetta a possibili fonti di innesco non controllate dovute ad esempio a scariche di tipo elettrostatico, all’utilizzo di utensili non idonei.