I dati diffusi dall’Inail della regione Friuli Venezia Giulia hanno posto in evidenza un calo del 3.6% degli incidenti sul lavoro rispetto al 2010, un dato che mostra una diminuzione infortunistica quasi doppia rispetto al dato nazionale e coinvolge tutti i settori e ogni categoria di lavoratori.
Il direttore regionale dell’Inail della regione, Carmela Sidoti, sottolinea il
dato incoraggiante che premia l’azione INAIL per la prevenzione. Il decremento di oltre tre punti percentuali degli eventi infortunistici è incoraggiante ma, al netto della crisi, stimiamo di dover ridurre questo dato di almeno un punto percentuale. Di certo l’andamento degli ultimi dieci anni, che ha visto le statistiche regionali passare da 30.721 a 21.507 casi annui, dimostra un fenomeno in costante regresso anche per l’azione dell’INAIL in materia di prevenzione, in sinergia con le istituzioni e le parti sociali del territorio
Il dato della regione Friuli Venezia Giulia in fatto di denunce di infortuni sul lavoro è di certo più interessante rispetto al dato nazionale; in effetti, da un valore pari all’1.9% si arriva a quello della regione Friuli pari al 3.6%. In termini assoluti si sta parlando di 21.507 casi di infortuni denunciati nel 2010, mentre gli infortuni mortali sono stato pari a 17.
In tema di lavoratori stranieri in regione Friuli Venezia Giulia gli infortunati sono stati del 23%, ossia 4.949 casi con 202 in meno rispetto al 2009. La provincia in cui si verifica il maggior numero di infortuni di lavoratori stranieri è quella di Udine con 1.855 denunce, pari al 37,4% del totale degli infortuni occorsi a lavoratori stranieri nella regione, seguita dalla provincia di Pordenone (1.419 casi, pari al 28,6%). Sui 17 infortuni che hanno avuto un esito mortale, sono due quelli occorsi a lavoratori stranieri.
Sul versante delle malattie professionali le denunce sono state pari a 1.238 casi nel 2010 rispetto alle 1.182 del 2009, pari a un incremento del 4,7%: un dato che comunque pone in risalto la crescita meno consistente di quello registrato a livello nazionale, che ha visto crescere le denunce del 22%.