Diffusi i dati sugli infortuni sul lavoro in Italia da parte del presidente dell’Istituto: risultati apprezzabili che vedono scendere la cifra delle vittime da 1500 a 980 rispetto alle valutazioni di dieci anni fa.
Secondo il presidente dell’Inail questi rappresentano delle cifre importanti perché è il frutto di anni di lavoro e di una maggiore sinergia con le aziende, in modo particolare con le piccole e medie industrie.
Il presidente dell’Istituto, Marco Fabio Sartori, in un’intervista al “Il Sole 24Ore” dopo aver commentato i dati preliminari sull’andamento infortunistico 2010 diffusi dall’Inail, osserva che
Scendere, sia pure di poco, sotto la soglia psicologica dei mille incidenti mortali non rappresenta un dato da poco. Solo dieci anni fa eravamo vicini alle mille e cinquecento vittime l’anno, significa che il lavoro dell’Inail nella diffusione sempre più capillare della cultura della sicurezza anche nel mondo delle piccole imprese sta pagando
Il presidente ricorda anche le diverse iniziative in materia di prevenzione come il recente Click day che ha visto l’Inail assegnare, lo scorso gennaio, una prima tranche di 60 milioni di euro alle imprese intenzionate a investire in prevenzione.
Non solo, per Sartori è anche importante il ruolo che svolge il sito istituzionale dell’Inail come punto di raccordo e di confronto sulle diverse tematiche in carico all’istituto
In questi giorni ho potuto verificare, lo possono fare tutti sul nostro sito, quali aziende, provincia per provincia, hanno ottenuto il finanziamento” [] “Ebbene si tratta perlopiù di piccole e medie imprese dei settori più a rischio: edilizia, meccanica, metallurgia, lavorazione del legno. Significa che abbiamo centrato il target con un meccanismo che ha garantito il massimo della trasparenza. Per l’INAIL e per il paese questo è un investimento che garantirà un ritorno sociale senza prezzo
È anche significativo l’apporto nella ricerca applicata operata dall’ex Ispesl che potrà offrire più avanti un’arma in più nella prevenzione degli incidenti grazie alla sua attività di studio cause e delle possibili soluzioni ai numerosi rischi che si possono verificare negli ambienti di lavoro.
Su questo aspetto il direttore generale Lucibello
L’ultima frontiera riguarda lo studio delle malattie del terzo millennio, come quelle legate alle nanotecnologie