Secondo l’Inail per prevenire i rischi occorre, per prima cosa, risaltare la conoscenza; in effetti, il settore delle nanotecnologie, la cui diffusione cresce con un ritmo pressoché esponenziale, è un campo dove non si conoscono a fondo i potenziali rischi per la salute dei lavoratori. A questo riguardo il Dipartimento di Medicina del Lavoro dell’Inail, ex Ispesl, ha voluto dare un contributo serio ai fini della prevenzione e della sicurezza sul lavoro realizzando il Libro bianco sulle nuove tecnologie.
Il lavoro del Dipartimento di Medicina del Lavoro è stato presentato ufficialmente alla presenza di rappresentati delle categorie sociali ed è destinato ora all’esame delle parti sociali e istituzioni per l’integrazione con considerazioni e proposte nell’ottica di porre le basi di una futura strategia di intervento che sia in grado di segnalare e anticipare le eventuali pericolosità.
La tecnologia dei nanomateriali è, in effetti, sempre più presente nella nella vita quotidiana e nelle industrie. Secondo i dati diffusi dal Dipartimento i nanomateriali si trovano attualmente in 1.317 prodotti, mentre erano solo 54 nel 2005 e le stime sono decisamente in crescita tanto che si presume che entro il 2020 il 20% di tutti i prodotti fabbricati nel mondo ne faranno uso, mentre nel 2014 saranno 10 milioni i lavoratori coinvolti – direttamente o indirettamente – nella loro lavorazione, con i conseguenti rischi di esposizione.
Per questa ragione diventa necessario predisporre uno strumento che permetta di svolgere una prevenzione integrata ma anche segnalare e anticipare le eventuali pericolosità per i lavoratori e la collettività che entrano in contatto con queste sostanze.
L’argomento è sempre più attuale e delicato tanto che il presidente dell’Inail ha ribadito che
Il Libro bianco rappresenta uno dei primi esempi del grande apporto che l’incorporazione dell’ex Ispesl può garantire all’INAIL nell’ambito del nuovo Polo della salute e sicurezza
non solo
Si tratta di un ambito che può sembrare, in questo momento, ancora ‘futuribile’ ma che, considerato in un arco temporale di medio e lungo periodo, riguarderà sempre più attività industriali e un bacino sempre più ampio di lavoratori e di cittadini. Per questo è importante intervenire in prospettiva, per potere impattare su quello che sarà lo sviluppo scientifico e tecnologico di domani.