Una cattiva forma fisica può pregiudicare un percorso professionale: questo è quanto emerge da una ricerca condotta Timothy A.Judge della University of Florida e M.Cable della London Business School. La ricerca ha posto in evidenza la relazione che esiste tra peso e carriera e sulla sua diversa incidenza sulle donne; in effetti, secondo i dati dello studio americano negli Stati Uniti le donne magre guadagnano in media 22mila dollari in più delle altre, mentre per le normopeso l’aumento si assesta intorno ai 7mila dollari.
Al contrario, le donne in soprappeso perdono 9 mila dollari in meno della media e quelle in sovrappeso registrano una perdita di 19 mila dollari in meno rispetto al salario di una donna in pesoforma.
La ricerca ha messo in evidenza che il peso maschile è ben più tollerato perché alla donna si richiede sempre un aspetto fisico gradevole e una magrezza quasi estrema anche se, però, occorre fare una doverosa precisazione: non tutti i settori richiedono particolari requisiti fisici perché l’immagine ha un ruolo importante in settori quali pubblicità, moda o finanza
… E in Italia? La situazione non è molto differente; in effetti, secondo una ricerca commissionata dal chirurgo Sergio Brongo – professore aggregato della Seconda Università di Napoli, in collaborazione con l’associazione “Donne qualità della vita” – la selezione degli oversize sarebbe compromessa nel 50% dei casi, almeno in determinati settori di immagine. Non solo, lo studio italiano pone anche in evidenza che a a compromettere maggiormente la scelta durante un colloquio sarebbero la poca igiene personale (77%), pettinature o colori di capelli estremi (66%), alito cattivo (53%) e un fisico obeso (23%).
L’Inail ricorda che il problema dell’obesità in molti paesi supera quella del fumo. A questo riguardo il presidente dell’associazione internazionale per lo studio sull’obesità (Iaso), Philip James, ha ribadito l’esigenza di intervenire perchè i problemi provocati dal peso potrebbero superare quelli legati al tabagismo.
Per maggiori informazioni può essere utile rivolgersi al sito istituzionale dell’Inail.