Ad un anno dalla scomparsa di Marco Sartori, per Giuseppe Lucibello, il direttore generale dell’Istituto, è tempo di ricordare il ruolo dell’Inail sulla strada della prevenzione al fine di ribadire il polo della salute e della sicurezza.
Infatti, per Lucibello
Quello voluto da Sartori è un INAIL nuovo e moderno: un ente capace, da una parte, di tenere ben salde le tradizionali ‘redini’ di istituzione pubblica assicurativa solidaristica e, dall’altra, di affermarsi progressivamente come il garante della tutela integrata del lavoratore sul fronte prevenzionale. Si tratta di un obiettivo ambizioso, certamente, poiché finalizzato alla promozione di un soggetto unico nel welfare e capace di includere anche funzioni che fanno riferimento alla cura, alla riabilitazione e al reinserimento socio/lavorativo di ogni infortunato e tecnopatico. In questo contesto gioca un ruolo strategico l’attività di ricerca che adesso – dopo l’integrazione dell’ex Ispesl – compete all’Istituto e che, come diceva Sartori, ha rappresentato per l’INAIL un autentico salto di qualità
Per il direttore generale dell’Inail la prevenzione è un fatto culturale da apprendere già dai banchi di scuola perché il tema della sicurezza sul lavoro si deve apprendere a partire dalla scuola, un tema di grande attenzione voluto dall’allora presidente dell’Istituto, Sartori.
Non solo, dello stesso avviso è anche il presidente del Civ, Franco Lotito, che vede nell’attuale ruolo dell’Ente come la naturale prosecuzione dell’idea originaria di Sartori sottolineando la fruttuosità della collaborazione tra Sartori e il Civ
Sartori aveva le sue idee e il suo modo di affrontare e risolvere i problemi che derivavano dall’impegno istituzionale . Con la sua visione delle cose ci si poteva misurare lealmente e senza ipocrisie. E noi lo abbiamo fatto. Ma dentro quel ruolo c’era un uomo dotato di una straordinaria forza d’animo e di una volontà che solo l’inesorabilità del suo male ha potuto piegare
Lotito ha anche sottolineato quanto Sartori sia stato operativo fino all’ultimo nell’INAIL, malgrado la fatica causata dalla malattia.