L’Inail informa che ammontano a più di 56 milioni di euro, al netto di sanzioni civili e interessi, i premi omessi accertati attraverso l’attività di vigilanza nel corso del 2011: un dato che mostra e pone in evidenza un incremento di quasi del 9% rispetto all’importo accertato nell’anno 2010. Il lavoro condotto dall’Inail pone in risalto che in 18.145 aziende delle 21.201 ispezionate si sono riscontrate irregolarità: secondo le fonti Inail il lavoro condotto con Inps, Enpals e Ministero del Lavoro ha fatto emergere 278.268 lavoratori irregolari.
Un dato che, secondo il direttore generale delle Attività ispettive del Ministero del Lavoro, Paolo Pennesi,
testimonia una buona incisività dell’azione di controllo, considerato anche che il numero delle verifiche è diminuito di circa il 7% rispetto all’anno precedente
I lavoratori in nero individuati grazie alle ispezioni predisposte dai quattro enti ammontano a 105.279, cui ne vanno aggiunti altri 13mila rilevati dalla Guardia di Finanza, per un totale di 117.955: una cifra ritenuta inferiore rispetto ai 151mila casi individuati nell’anno precedente.
I controlli svolti dall’INAIL, in particolare, hanno accertato 48.716 lavoratori irregolari, 7.509 dei quali sono risultati in nero. La quasi totalità dei lavoratori irregolari è stata riscontrata nei settori maggiormente sottoposti a ispezione dall’Istituto: il terziario (30.617 lavoratori irregolari) e l’industria (16.328).
I lavoratori stranieri in nero sono stati pari a 2.193 e di questi il 50% è stato riscontrato nelle attività manifatturiere, mentre il maggior numero di lavoratori in nero di nazionalità italiana è stato individuato nelle attività dei servizi di alloggio e ristorazione, con 1.012 lavoratori italiani in nero (su un totale di 1.562), seguito dalle costruzioni, dove sono stati rilevati 627 lavoratori italiani in nero su 1.178.
L’Inail, allo scopo di studiare e analizzare l’intero fenomeno, ha realizzato una banca dati, l’Osservatorio dei lavoratori regolarizzati, con l’intento di fornire una serie di informazioni sul settore economico e le dimensioni dell’azienda e sulle caratteristiche dei suoi dipendenti, come età, sesso, nazionalità, tipo di orario e di contratto, settore tariffario, professione e titolo di studio.