Lo scorso 15 marzo le organizzazioni sindacali si sono incontrati con l’Aran per affrontare il delicato tema del lavoro a tempo determinato e della precarietà nel settore pubblico.
A questo proposito la CGIL ha ribadito la sua posizione in merito alla bozza presentata dalla stessa Aran, lo ha reso nota una comunicazione del segretario Confederale della CGIL, Nicola Nicolosi, il Segretario Generale della FP CGIL, Rossana dettori e il Segretario Generale della FLC CGIL, Domenico Pantaleo.
Per la CGIL, il testo presentato è
lacunoso, contraddittorio e che non affronta in modo adeguato, o non affronta per niente, alcuno dei problemi sollevati da quasi tutte le OO.SS. nell’incontro precedente
Per la CGIL occorrono risposte più precise che siano in grado di affrontare l’importante tema dei rinnovi dei contratti a tempo determinato in essere – a questo proposito si stimano più di 80.000 posizioni – in scadenza entro il 31 luglio prossimo.
Infatti, per la maggiore compagine sindacale
Occorre una norma che consenta il rinnovo per un arco di tempo almeno pari a quello consentito dai rispettivi CCNL, in modo da arrivare al momento in cui si riavvieranno le assunzioni nel P.I., attualmente bloccate. Considerati i tempi di approvazione di un accordo, l’intesa va chiusa entro due mesi in modo da averla operativa il 31 luglio
Non solo, sempre per la CGIL occorre inserire nell’accordo quadro tutte le forme di lavoro flessibile nel Pubblica Istruzione – per inciso, queste rappresentano i 2/3 dei 240.000 precari censiti, esclusa la Scuola- così come prevedeva, tra l’altro, l’accordo con il Governo del 3 maggio 2012.
Per prima cosa è necessario estendere il mandato dell’Aran affinché si possa anche affrontare altre tematiche e per questa ragione, la CGIL ha chiesto precisi impegni del governo sul tema della precarietà, vero cancro sociale.
La CGIL, insieme alle altre organizzazioni sindacali, intende affrontare questo delicato tema al fine di offrire le risposte che molti lavoratori attendono.