Il Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali ha reso noto, attraverso la sua nota flash del mese di ottobre, gli indicatori congiunturali sul mercato del lavoro ed economici nazionali ed internazionali. La nota è un momento di confronto e di valutazione sull’andamento dei principali indicatori in materia di lavoro al fine di capire il possibile trend in atto.
La nota pone in evidenza l’evoluzione dell’occupazione, della disoccupazione e dell’offerta di lavoro relativa al secondo trimestre 2011 in base ai dati in possesso dalla Rilevazione continua sulle forze di lavoro.
Non solo, il documento diffuso dal Ministero del lavoro pone anche in evidenza altri importanti indicatori del mercato del lavoro quali le ore lavorate o le ore di Cassa integrazione, l’incidenza del lavoro straordinario, le retribuzioni contrattuali e effettive, il costo del lavoro o le previsioni sul mercato del lavoro.
In particolare, in base all’Indagine trimestrale ISTAT sulle forze di lavoro si evidenzia che il mercato del lavoro in Italia nel secondo trimestre del 2011 conferma un moderato recupero dell’occupazione registrato a partire dall’ultima parte dell’anno scorso: gli occupati aumentano dello 0,4% (pari a 87 mila unità), a fronte dello 0,5% dello scorso trimestre.
Tra i giovani si assiste un calo tendenziale (-0,5%) del tasso di disoccupazione, che si porta al 27,4%, dopo che si erano registrati nel 2010 valori medi di variazioni tendenziali pari a +2,4%. Per lo stesso periodo si conferma la variazione positiva su base annua del lavoro dipendente (+0,8%, pari a 130 mila unità), a fronte però di una diminuzione di 43 mila lavoratori autonomi (-0,7%); si tratta del primo nuovo calo dopo quattro trimestri di crescita tendenziale.
Tra i lavoratori dipendenti aumentano quelli a tempo determinato (+6,8%, pari a 149 mila unità), facendo salire al 13,6% l’incidenza sul totale dei dipendenti, mentre cala con la stessa intensità del trimestre precedente l’occupazione permanente (-0,1%, pari a 19 mila unità). La diminuzione registrata però è dovuta alle dinamiche contrapposte di discesa del lavoro a tempo pieno (-144 mila unità) e di aumento del part-time (+122 mila), in particolare di coloro che lavorano part-time in mancanza di alternative a tempo pieno; l’incidenza del lavoro a tempo parziale ha ormai raggiunto il 15,5%, il valore più elevato della serie storica sulle forze lavoro.
Le ore di cassa integrazione guadagni sono in lieve diminuzione, dati relativi al mese di luglio, anche per le grandi imprese industriali. I dati più recenti di settembre sulle ore autorizzate confermano questo trend e in particolare il calo è più evidente nella Cig straordinaria e minore in quella in deroga, è superiore fra le regioni del Nord rispetto al Centro, mentre le ore aumentano nel Mezzogiorno.