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Gallarate: concorso per infermeri all’Azienda Ospedaliera

Presso l’ente Azienda Ospedaliera S. Antonio Abate di Gallarate è stato indetto un concorso pubblico per la copertura di 25 posti di Collaboratore Professionale Sanitarioinfermiere – categoria D.

Il trattamento economico spettante al personale assunto è quello previsto dal Contratto Collettivo Nazionale del comparto sanità vigente alla data di stipulazione del contratto individuale di lavoro; spettano, inoltre, l’indennità integrativa speciale, la tredicesima mensilità ed ogni altro emolumento previsto dal contratto di lavoro o da disposizioni ad esso inerenti.

Il trattamento economico suddetto è soggetto alle ritenute assistenziali, previdenziali ed erariali previste dalla legge.

Al medesimo personale è attribuito, se dovuto ai sensi della normativa vigente in materia, l’assegno per il nucleo familiare.

Il termine ultimo di presentazione delle domande è fissato al giorno 18 febbraio 2010.

Le domande di partecipazione al concorso, redatte su carta semplice e corredate di tutta la documentazione richiesta, dovranno essere indirizzate all’Azienda Ospedaliera S. Antonio Abate – Largo Boito, 2 – 21013 Gallarate.

Per partecipare al concorso è necessario possedere il diploma universitario conseguito ai sensi dell’art. 6 comma 3 del D.lgs. 502/92 e s.m.i.

Ad ogni modo, come di consueto, è possibile presentare il diploma o l’attestato conseguito secondo il precedente ordinamento di studio e riconosciuto equipollente solo ai fini dell’esercizio dell’attività professionale e dell’accesso ai pubblici concorsi.

È inoltre necessario essere iscritti all’albo  professionale IPASVI.

L’iscrizione  al  corrispondente  albo  professionale  di  uno  dei paesi dell’Unione europea, ove prevista, consente la partecipazione ai concorsi, fermo restando l’obbligo dell’iscrizione all’albo in Italia prima dell’assunzione in servizio.

Attenzione, per partecipare al concorso dell’ente Azienda Ospedaliera S. Antonio Abate di Gallarate è necessario versare una tassa concorsuale di € 10,33 non rimborsabile. La tassa deve essere versata su bollettino di c/c postale n. 10893212 intestato  all’Azienda  Ospedaliera  S.  Antonio  Abate  Gallarate  –  servizio tesoreria – Largo Boito, 2 – 21013 Gallarate, oppure versamento diretto allo sportello dell’Istituto Tesoriere – Banca Intesa San Paolo SpA– Filiale di Gallarate – Largo Camussi, 1.

Il testo completo del bando di concorso è reperibile al link.

Per chiarimenti e informazioni in merito al presente bando gli interessati potranno rivolgersi all’U.O.  amministrazione del personale – Concorsi – largo Boito, 2 – 21013 Gallarate  (Varese) – tel. 0331/751541 – email [email protected]

5 commenti su “Gallarate: concorso per infermeri all’Azienda Ospedaliera”

  1. Si informa chi organizza questo sito che la fotografia delle crocerossine, nel caso si parli di concorso per infermieri, non è indicata.
    Le Crocerossine fanno un corso studi “molto” diverso da quello che fanno le infermiere.

    Cordiali Saluti

    Laura Rita Santoro

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    • Il testo dell’articolo è di per sé esplicativo.

      Per partecipare al concorso per infermieri è necessario possedere un percorso formativo universitario e l’iscrizione al relativo albo professionale.

      Non si fa nessun accenno al Corpo della Croce Rossa Italiana.

      L’estensore dell’articolo sa benissimo che il percorso scolastico di una crocerossina è fondamentalmente diverso tanto che il Legislatore è dovuto intervenire con la legge 108/2009 contestata da parte del Consiglio Nazionale IPASVI.

      Certo, è vero che il diploma di infermiera volontaria della CRI è equivalente all’attestato di qualifica di OSS specializzato.

      Ma è altrettanto vero che un appartenente al CRI con laurea in scienze infermieristiche e l’iscrizione IPASVI può senza dubbio partecipare alla selezione perchè dispone di tutti i requisiti.

      La foto nel testo dell’articolo intendeva richiamare il contesto lavorativo senza nessuna forzatura.

      Certo, a volte la scelta dell’immagine da pubblicare può anche non piacere, ma non è possibile chiedere un’autorizzazione preventiva alla pubblicazione.

      In sostanza, credo che la foto in sé non pregiudica l’immagine di una categoria che si prodiga in un lavoro impegnativo, a volte non adeguamente considerato, sempre a contatto con la sofferenza.

      Un cordiale saluto

  2. Per la cronaca sono un’infermiera che ha anche il titolo da Crocerossina!
    Ma, le infermiere sono infermiere, le crocerossine sono crocerossine! Non intendo sottovalutare nessuna delle due figure!
    Per definizione non è la stessa cosa!
    Essendo un’infermiera con doppio titolo e non solo, sono stata precettata per il Kosovo. Sono andata in qualità di Crocerossina, ma, dal momento che laureata in scienze infermieristiche, diversamente da altre Crocerossine che da civili fanno ben altro, sono stata assegnata alla Sala Operatoria, dell’ospedale di “Pec”, in altre parole strumentavo e mi occupavo di medicazioni chirurgiche. Eravamo in sei, l’altra collega con il doppio titolo venne assegnata al Pronto Soccorso & Accettazione Medica.
    Se lei avesse fatto il nostro stesso percorso di studi, probabilmente la penserebbe diversamente!!

    Grazie per la cortese attenzione!
    Distinti Saluti

    Laura Rita Santoro

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  3. Posso ben dire che il sign. Francesco Petella ha visto nella foto in questione un bello sfondo di vetrine con donna bionda in taglio sagittale.
    Credo che nessuno possa affermare di vedere qualcosa che ricordi anche lontanamente un’infermiera!
    Citazione: “In sostanza, credo che la foto in sé non pregiudica l’immagine di una categoria che si prodiga in un lavoro impegnativo, a volte non adeguamente considerato, sempre a contatto con la sofferenza.”
    Qui allora l’errore è anche voluto, e forse si è in malafede o non si riconosce lo sbaglio.
    Andrebbe tutto a posto se lo sbaglio fosse nel testo oppure se fosse un concorso per crocerossine.

    Paolo Maggiolini

    @ Laura Rita Santoro:

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  4. Chiedo ai responsabili del sito di intervenire affinchè si intervenga qualora le informazioni non corrispondano alla realtà. Mi spiego: la fotografia delle crocerossine non c’entra niente con gli infermieri laureati, è un percorso formativo differente (loro sono equivalenti agli oss, personale di supporto degli infermieri) e può trarre in inganno l’opinione pubblica. Le fotografie vanno all’occhio immediatamente a differenza di quanto è scritto. Per cortesia, ad ognuno il proprio ruolo. Immagino che un giornalista che venga chiamato giornalaio non accetti tale definizione, o no? Ci vuole così tanto ad inserire una foto con degli infermieri “veri”? Per fortuna non è stata messa una infermiera con minigonna e calze autoreggenti… Eccolo il problema in Italia: l’assenza di una informazione reale ed obiettiva!

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