Con l’estate arriva anche il momento di fare dei bilanci e verificare le risposte dell’Inps alle sollecitazioni delle parti sociali.
L’Inps, attraverso il messaggio n. 15657 del 2 agosto 2011, ha diffuso i suoi dati ufficiali sull’uso della cassa integrazione relativi al mese di luglio concessa dal maggiore istituto previdenziale privato.
In effetti, secondo i dati diffusi dall’Inps si conferma un andamento in salita, ovvero questo mese di luglio è il mese con meno cassa integrazione da due anni. Sono dati che fanno ben sperare per il futuro perchè si conferma una flessione delle richieste di cassa integrazione nel corso del mese di luglio con -28,8% su luglio 2010; -8,8% su luglio 2009; -2,1% rispetto a giugno 2011.
In particolare, le domande autorizzate sono calate del 2,1% rispetto al mese di giugno (80,7 milioni di ore a luglio, contro 82,4 milioni di ore a giugno) e addirittura del 28,8% rispetto al mese di luglio del 2010, quando le imprese italiane chiesero 113,4 milioni di ore. Il dato di luglio 2011 risulta anche inferiore a quello del luglio 2009, quando vennero autorizzate 88,5 milioni di ore di cig (-8,8% rispetto allora).
Per il presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua
Il dato del mese appena trascorso assume un significato particolare, sia perché viene dopo la decisa frenata di richieste di cassa integrazione registrata in giugno sia perché luglio è storicamente un mese di aumento nelle domande di cassa integrazione. L’andamento delle autorizzazioni di cig in luglio viene anche a confermare la tendenza al basso tiraggio di cassa integrazione. Le aziende dopo aver fatto “scorta” di cassa integrazione sembrano avere meno ragioni per continuare a chiederne
Non solo, stesso andamento per la cassa integrazione in deroga che risultano diminuite rispetto a giugno del 7,9% (passando da 30 milioni di ore a 27,6) così come quelle autorizzate anche della cassa integrazione straordinaria passando da 33,7 milioni di ore autorizzate in giugno a 32,9 in luglio (-2,5%).
Secondo i dati diffusi dall’Inps risultano diminuite anche le domande di disoccupazione (-5,8%) e di mobilità (-33,4%).