Dopo la tendenza decrescente dei mesi scorsi, a marzo 2011 in Italia la cassa integrazione, almeno a livello congiunturale, è tornata a far registrare una forte crescita. In accordo con quanto riferito dall’Inps, Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, nel marzo scorso sono state richieste ed autorizzate ben 102,5 milioni di ore di CIG, con un rialzo del 45,1% rispetto ai 70,6 milioni di ore autorizzate nel febbraio 2011; a fronte del forte rialzo congiunturale, pur tuttavia, a livello tendenziale, ovverosia rispetto al mese di marzo 2010, le ore di cassa integrazione richieste ed autorizzate hanno fatto registrare una discesa del 15,8%. Secondo quanto dichiarato da Antonio Mastrapasqua, presidente dell’Inps, i dati indicano che l’economia nazionale ha un andamento discontinuo, a conferma di come il picco della crisi sia stato superato a fronte però di difficoltà a livello occupazionale e produttivo che ancora non sono state pienamente superate.
Decisamente più incoraggiante è il quadro a livello trimestrale, visto che nel periodo gennaio-marzo 2011, rispetto allo stesso trimestre del 2010, le ore richieste ed autorizzate di CIG sono scese complessivamente del 22,14%. Il dato è ancor più incoraggiante se si considera il solo comparto dell’industria, che nello scorso mese di marzo, rispetto allo stesso mese del 2010, ha fatto registrare un crollo delle ore richieste ed autorizzate di cassa integrazione del 54,3%, mentre nel settore dell’edilizia l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale ha rilevato una situazione di sostanziale stabilità.
Per quel che riguarda il forte rialzo congiunturale di marzo della CIG, l’Inps ha fatto presente come l’aumento delle ore richieste ed autorizzate abbia riguardato sia la cassa integrazione ordinaria, con un +21,1% rispetto a febbraio 2011, sia la CIGs, cassa integrazione guadagni straordinaria con un +45,4%; decisamente più ampio è stato il balzo delle ore richieste ed autorizzate di cassa integrazione in deroga a marzo 2011 con un +65,2% a 36,9 milioni di ore rispetto ai 22,3 milioni di ore del mese precedente.