Calo a due cifre a livello tendenziale, ma aumento a due cifre a livello congiunturale. E’ questo, in estrema sintesi, per la cassa integrazione, lo scenario rilevato e fotografato dall’Inps, l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, relativamente allo scorso mese di maggio 2011. In particolare, le ore autorizzate sono scese dell’11,1% rispetto al maggio del 2010, ma sono salite del 12,1% rispetto al mese precedente, ovverosia rispetto ad aprile 2011. Decisamente più incoraggiante, sempre su base tendenziale, è il calo delle ore autorizzate di cassa integrazione nel periodo gennaio-maggio 2011 con un secco -19,19% rispetto ai primi cinque mesi del 2010. Secondo quanto dichiarato da Antonio Mastrapasqua, Presidente dell‘Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, i dati dimostrano come le imprese, nonostante la presenza di segnali di ripresa provenienti proprio dal mondo produttivo, preferiscano mettere da parte ore autorizzate di cassa integrazione per l’eventuale bisogno.
Ecco perché, sempre secondo quanto dichiarato dal Presidente dell’Inps, per avere un quadro più chiaro occorrerà attendere di avere per il mese di maggio 2011 il dato sul cosiddetto tiraggio, ovverosia la percentuale di ore di cassa integrazione richieste ed autorizzate che poi sono state effettivamente utilizzate.
Entrando maggiormente nel dettaglio dei numeri dell’Inps, nel maggio scorso le ore autorizzate di CIGO, la cassa integrazione guadagni ordinaria, sono rimaste sostanzialmente stabili rispetto al mese precedente, mentre rispetto al mese di maggio del 2010 c’è stato un calo secco del 42,6% visto che si è passati da 34,7 milioni a 19,9 milioni di ore di cassa integrazione autorizzate.
Buono anche il dato rilevato dall’Istituto di previdenza dal fronte delle domande di disoccupazione e di mobilità con un calo del 12,5% per quelle di disoccupazione nei primi quattro mesi del 2011 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; ancor più ampio, con un secco -28%, e sempre nello stesso periodo di rilevazione, è stato il trend discendente per le richieste di mobilità.