L’economia italiana migliora, anche se a piccoli passi, e di conseguenza le imprese italiane, rispetto agli anni bui della crisi, chiedono sempre meno ore di cassa integrazione. La conferma arriva dagli ultimissimi dati, quelli relativi al mese di febbraio 2011, caratterizzati da un crollo delle ore autorizzate del 27,3% a 70,6 milioni rispetto alle 97,1 milioni di ore di cassa integrazione guadagni autorizzate nello stesso mese dell’anno 2010. A darne notizia è stato l’Inps, Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, sottolineando altresì come nel primo bimestre 2011 il calo di ore autorizzate di Cig sia stato corposo e pari al 26,5% rispetto al periodo gennaio-febbraio del 2010.
I dati sulla cassa integrazione sono positivi, anche se con cali differenti, su tutta la linea; nel dettaglio, a febbraio 2011 la Cigo, Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria, è crollata del 51% rispetto a febbraio 2010; le ore autorizzate sono state infatti “solo” 19,2 milioni contro le 39,1 milioni di ore del febbraio 2010; la Cigs, Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria, è scesa a febbraio anno su anno del 17%, mentre per quella in deroga, la Cigd, la flessione è stata più contenuta e pari al 2,6%.
Secondo quanto dichiarato da Antonio Mastrapasqua, presidente dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, la diminuzione consistente delle ore autorizzate di cassa integrazione sono la conferma dei segnali di ripresa che interessano il mondo del lavoro. Secondo il presidente Mastrapasqua, infatti, la ripresa economica in Italia sarà forse debole e discontinua, ma comunque dai numeri forniti dalla Cig appare costante con punte di calo delle ore autorizzate sopra la media per l’artigianato e l’industria a fronte del dato relativo al moderato calo della Cigs che allo stesso modo invia un segnale di inversione di tendenza.
Luce verde, in base ai dati Inps attualmente disponibili, quelli del mese di gennaio 2011, anche per le domande di mobilità e di disoccupazione che si sono attestate in calo rispettivamente del 12,28% e dell’8,3% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.