Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero ha risposto, nel corso del question time del 1 febbraio 2012, alle interrogazioni poste in merito all’emanazione, da parte delle Regioni, della regolamentazione del nuovo contratto di apprendistato, alle richieste di ripetizione di indebito per somme erroneamente corrisposte dall’INPS, alla richiesta di attivazione di un coordinamento presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali al fine di realizzare un piano straordinario per l’occupazione nel Mezzogiorno e all’azione di mediazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nelle controversie di lavoro.I parlamentari Poli, Galletti, Anna Teresa Formisano, Pezzotta, Ruggeri, Ciccanti. Compagnoni, Naro e Volontè chiedono al Ministro del lavoro e delle politiche sociali se non ritenga, per quanto di competenza, di adoperarsi affinché le regioni procedano senza ulteriori ritardi all’emanazione della regolamentazione del nuovo contratto di apprendistato, quanto più possibile uniforme secondo le linee indicate dal decreto legislativo 14 settembre 2011, n. 167, anche per fornire ai giovani e alle imprese un’irrinunciabile occasione di impiego.
Ricordiamo che il decreto legislativo 14 settembre 2011, n. 167, con il quale è stato riformato il contratto di apprendistato, sulla base della delega contenuta nell’articolo 1, comma 30, della legge 24 dicembre 2007, n. 247, e nell’articolo 46 della legge n. 183 del 2010 (cosiddetto collegato lavoro), rinvia alle regioni la regolamentazione della materia, fissando il termine di sei mesi entro cui procedere all’emanazione delle nuove disposizioni e la contestuale abrogazione di quelle che continuano a trovare applicazione.
Il prossimo 25 aprile 2012 scadrà il termine citato, ma, allo stato, solo la giunta della regione Lazio ha elaborato una proposta di legge per i tre livelli di contratto, che dovrà essere, però, esaminata dal consiglio regionale, mentre le altre regioni non hanno ancora avviato l’iter. Per i parlamentari è singolare che tale ritardo si registri in regioni come Lombardia e Veneto, che hanno il più alto numero di apprendisti.
I parlamentari ricordano che i nuovi livelli di apprendistato rappresentano un’occasione molto importante, sia per favorire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, soprattutto in questo periodo di scarse opportunità , che per consentire alle imprese di organizzare al loro interno la formazione e di accedere alle agevolazioni previste in termini di sgravi contributivi ed avere un numero di apprendisti pari a quello dei dipendenti in servizio.