Importante accordo sindacale all’Intesa San Paolo che, accanto alla volontà di difendere il posto di lavoro, ha posto in essere una serie di intese finalizzate all’assunzione di mille giovani disoccupati: questo è un esempio tipico di accordo sindacale che intende favorire e incentivare l’occupazione insieme alla difesa di 8 mila impiegati del primario gruppo bancario.
L’accordo tra Intesa San Paolo e le compagini sindacali, arriva dopo lunghe trattative e terminata a notte fonda. L’intesa siglata prevede l’uscita volontaria di tremila dipendenti della banca, la riconversione e riqualificazione di altri cinquemila che passeranno dal lavoro in filiale ad attività commerciali e oltre mille assunzioni di giovani utilizzando per la prima volta nel settore il cosiddetto contratto di solidarietà difensiva che prevede l’80% della retribuzione lorda.
La vertenza era stata aperta da Intesa Sanpaolo dopo la presentazione del piano triennale di impresa e che aveva tra gli obiettivi anche il taglio dei costi e quindi la riduzione dell’organico.
L’accordo raggiunto rappresenta per i sindacati Dircredito, Fabi, Fiba-Cisl, Fisac-Cgil, Sinfub, Ugl e Uilca
una concreta risposta in termini sociali e occupazionali. Un accordo positivo raggiunto dopo un negoziato difficile e complesso. Questo risultato è stato possibile perchè ha tenuto bene ed unitariamente la delegazione sindacale. Un accordo che guarda al futuro anche perchè garantisce un giusto equilibrio tra uscite incentivate e nuova occupazione stabile, oltre a fissare garanzie fondamentali per i lavoratori coinvolti nelle riconversioni professionali
Le 3mila uscite saranno gestite con i soliti ammortizzatori sociali inclusi prepensionamenti visto che l’80% dei soggetti matureranno i requisiti entro il 2014, mentre al restante quota saranno dimissioni volontarie.
Gli oltre 5mila dipendenti che saranno ricovertiti in attività diverse da quelle attuali saranno mantenuti gli accordi di armonizzazione su mobilità, ferie,ex festività e straordinari con l’accoglimento di tutte le domande di part time in sospeso.
In sostanza, l’accordo stipulato dalle parti sociali rappresenta un buon esempio da imitare.
Fonte Cisl