Un invalido è soprattutto anche un cittadino e per questa ragione ha il diritto di esprimere il suo giudizio politico. Il nostro ordinamento prevede che un invalido, anche con disabilità grave, ha il diritto di esprimere il proprio voto a domicilio così come le persone affette da gravi patologie o dipendenti da apparecchiature elettromedicali.
Grazie a questa possibilità tutti gli elettori affetti da gravissime infermità che impediscono l’allontanamento dal domicilio, anche con i servizi di trasporto organizzati dai comuni, e gli elettori affetti da grave infermità e in dipendenza continuativa e vitale da apparecchiature elettro-medicali e quindi impossibilitati ad allontanarsi dal proprio domicilio possono esprimere il proprio orientamento politico nelle elezioni amministrative, europee, della Camera e del Senato nonché nei referendum disciplinati dalla normativa statale.
Anche se, allo stato attuale, la disciplina non è sufficientemente precisa ricordiamo che tutte le persone che hanno gravissime infermità che ne impediscono l’allontanamento dal domicilio possono esprimere il proprio voto in base a diversi criteri: o ricorrendo al voto assistito o, al contrario, facendo richiesta di votare presso un’altra sezione.
Il medico dovrà però rilasciare la certificazione necessaria ai fini della definizione dell’istruttoria.
In effetti, la Legge 17/2003 stabilisce che gli elettori non vedenti, amputati alle mani, affetti da paralisi agli arti superiori o da altri impedimenti analoghi, possano farsi accompagnare all’interno della cabina elettorale da una persona di fiducia per essere aiutati nelle operazioni di voto (voto assistito) o, in alternativa, le persone non deambulanti o con gravi difficoltà motorie possano votare, nel comune di appartenenza, in uno qualsiasi dei seggi privi di barriere architettoniche dove sia allestita almeno una cabina elettorale che permetta di accedere alle sedie a rotelle.
Non solo, in queste sezioni la lista dei candidati deve essere affissa ad un’altezza che consenta una agevole lettura e deve essere predisposto un piano di scrittura con altezza di circa 80 centimetri (legge 15/1991).
In caso di voto assistito, e se l’impedimento non è evidente, è necessario richiedere un certificato medico alla propria Azienda Sanitaria Locale di appartenenza che attesti l’impossibilità dell’elettore di esprimere il voto in autonomia.
Al contrario, per poter esprimere il proprio voto in un’altra sezione la persona disabile deve presentare, assieme alla tessera elettorale, un certificato medico rilasciato sempre dall’Azienda Locale Sanitaria nel quale sia attestata l’impossibilità o la capacità gravemente ridotta a deambulare.