Nel corso del mese di agosto di quest’anno, le persone occupate sono diminuite, facendo un balzo all’indietro di ben 80 mila unità rispetto al precedente mese di luglio. In realtà, però, se il confronto viene fatto con il mese di agosto dell’anno scorso, ecco che si registra un interessante crescita di ben 162 mila unità.
È quanto è stato rilevato da parte dell’Istat, che ha messo in evidenza come gli occupati, nel corso del mese di agosto, sono stati 22 milioni e 783 mila. Nel corso dello stesso mese, il tasso di occupazione è arrivato a toccare il 58.1%, facendo registrare una perdita pari a 0,2 punti rispetto al mese di luglio, ma guadagnando circa 0.8 punti rispetto ad agosto di un anno fa. Il tasso di disoccupazione si è mantenuto intorno al 9,3%, piuttosto stabile in riferimento al mese di luglio, mentre in calo in confronto ad agosto 2020 di 0,7 punti percentuali.
Gli inattivi, però, avanzano rispetto al mese di luglio, con un aumento pari a ben 64 mila unità. Anche se durante il mese di agosto 2021 il quantitativo di occupati rimanga in calo per il secondo mese di fila, ecco che l’ingente aumento che è stato registrato nel corso dei cinque primi mesi del 2021, non ha fatto altro che portare, in confronto a gennaio, in dote un saldo positivo pari a più di 430 mila occupati, con un balzo in avanti di ben 420 mila nuovi dipendenti.
L’Istat ha voluto mettere in evidenza anche un altro aspetto che è sicuramente degno di interesse, ovvero che, in confronto ai livelli che hanno preceduto la pandemia, ovvero a febbraio dello scorso anno, il quantitativo di occupati è più basso di circa 390 mila unità. Il tasso di occupazione, ma anche quello di disoccupazione, sono invece calati rispettivamente dello 0.6 e dello 0.4 percento, mentre il tasso di inattività è maggiore di circa un punto percentuale.
In riferimento all’occupazione, la ripresa dell’economia si manifesta in modo particolare in riferimento agli uomini, mentre le donne, da questo punto di vista, fanno ancora una notevole fatica. I dati Istati di agosto parlano chiaro in tal senso, visto che degli 80 mila occupati che sono venuti meno, circa 68 mila sono donne, con un livello di incidenza che arriva a toccare l’85%, mentre solo 11 mila sono uomini.