Presentata l’analisi della spesa sociale in Italia dal Ministero del Lavoro alla Conferenza nazionale ISTAT tenuta la scorsa settimana.
Per essere più precisi la ricerca predisposta dal Ministero costituisce un contributo preliminare ad un’analisi della composizione dell’impegno finanziario pubblico per alcune funzioni di spesa sociale per il triennio 2007-2008-2009.
La ricerca è stata condotta a partire dalle risultanze di documenti di bilancio, documenti statistici ed altri documenti ufficiali, in maniera sperimentale e senza pretesa di esaustività.
Il documento presentato pone in evidenza diversi aspetti: dall’invalidità alla tutela della famiglia, dal lavoro in senso lato alle politiche abitative fino ad arrivare alla povertà e ai fattori di esclusione sociale.
In particolare, alla famiglia sono state destinate risorse e politiche ampie e variegate. Gli strumenti tradizionali sono di natura previdenziale e si incentrano su due importanti aspetti: assegni familiari e indennità di maternità, che hanno visto, rispettivamente, risorse impiegate pari a 6,5 miliardi e 3 miliardi di euro nel 2009.
Il documento pone in evidenza che, per quanto riguarda l’indennità di malattia, il valore delle somme destinate si riferiscono solo agli iscritti all’Inps, dal momento che per il settore pubblico la analoga prestazione non è erogata dall’ente previdenziale ma direttamente dai datori di lavoro.
Il valore totale effettivo dell’impegno finanziario pubblico è, come pone in evidenza la nota, significativamente maggiore di quanto riportato nelle cifre.
Il Ministero pone l’accento anche su due ulteriori strumenti che, benché normalmente non considerati o collocati convenzionalmente in altre funzioni di welfare, concorrono di fatto a soccorrere le famiglie in condizioni di debolezza, ovvero le prestazioni pensionistiche ai superstiti e lo strumento fiscale.
Lo strumento fiscale si concretizza con gli interventi legati alla detrazione familiare a carico che, nel corso del 2009, hanno determinato un minor gettito di oltre 12 miliardi di euro, pari a circa lo 0,8% del Pil.
A completare la spesa per la famiglia vi è poi l’esenzione dall’Irpef degli assegni al coniuge separato per il mantenimento dei figli e degli assegni familiari, oltre alla deduzione degli assegni al coniuge stesso.