Per cercare di capire meglio il funzionamento di un’Agenzia per il Lavoro abbiamo intervistato Maria Rita Meucci, ufficio stampa Articolo 1. In questo periodo di crisi le abbiamo chiesto anche quali sono le professioni in cui c’è maggiore carenza di personale e se esiste concretamente la possibilità di inserimento diretto nelle varie aziende. Poichè inoltre sono in molti a chiedersi come si può lavorare all’interno di un’agenzia, il nostro “viaggio” inizia proprio da qui.
1) Quali sono i diversi compiti di chi lavora all’interno di un’agenzia per il lavoro e quali i requisiti richiesti?
Quando si parla di agenzia per il lavoro, si parla, in primis, di filiali. Le agenzie per il lavoro hanno, infatti, filiali sparse su tutto il territorio ed è attraverso queste che svolge il proprio ruolo di trovare lavoro alle persone.
All’interno di una filiale normalmente sono presenti tre figure: 1 Selezionatore, 1 Amministrativo e 1 Commerciale.
Per il Selezionatore è necessario avere una laurea in scienze umanistiche, possibilmente psicologia, grande predisposizione al rapporto umano e possibilmente una precedente esperienza nel ruolo.
Per la funzione dell’Amministrativo, diploma di ragioneria e conoscenza dei basilari della contabilità.
Il Commerciale deve avere un titolo di studio superiore, ma la cosa più importante è la conoscenza del tessuto locale, preferibilmente conoscenza del settore delle risorse umane in genere ed un portafoglio clienti.
2) Si parla molto di crisi nel mercato del lavoro. Quali sono attualmente i profili maggiormente richiesti? Ci sono alcune professioni per le quali vi è carenza di potenziali candidati?
I profili più richiesti, per quanto ci riguarda, sono quelli legati alla sanità: infermieri, OSS, ASA, Medici specialistici per le case di cura sia pubbliche sia private; quelli della Grande Distribuzione Organizzata: Addetti Cassa, Addetti banco macelleria, pescheria, ortofrutta, gastronomia, scaffalisti e inventaristi. Quest’ultima figura è richiestissima nel periodo degli inventari ed è, in genere, un lavoro che dura un fine settimana o anche qualche ora e molto amato dagli studenti o da chi non lavora per arrotondare le proprie entrate.
Le figure di cui vi è più carenza, e questo non è solo un problema nostro, ma un problema nazionale, sono proprio gli infermieri, ovviamente laureati e iscritti all’IPASVI. In questo settore vi è, infatti, più richiesta di offerta. Altra figura sono i farmacisti per la GDO. L’apertura dei nuovi corner all’interno dei punti vendita della GDO ha creato una grande offerta per i laureati in farmacia, ma sono figure abbastanza difficili da reperire.
3) Puoi spiegarci l’iter che seguite nella selezione e scelta di una risorsa?
Si inizia con la pubblicazione dell’offerta di lavoro che ci viene dai clienti. E qui i canali sono molti: stampa, internet, sito. Fra i vari curricula arrivati se scelgono quelli più idonei. I candidati possibili sostengono una colloquio con i selezionatori della filiale e quelli che superano il colloquio vengono inviati in missione presso l’azienda cliente.
4) In molte offerte vi è possibilità di inserimento diretto da parte dell’azienda. Accade realmente?
Assolutamente sì. Spesso il periodo di somministrazione è anche un periodo di prova utilizzato dall’azienda per trovare il candidato più idoneo ad essere inserito in azienda a tempo indeterminato. Qui vorrei aggiungere che se un candidato è realmente bravo e ha realmente volontà di lavorare è molto difficile che rimanga interinale a lungo.
Diciamo che, per quanto ci riguarda, il 40% dei somministrati viene, poi, assunto dalle aziende a tempo indeterminato.
Grazie per la disponibilità.
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